Alla Jerusalem Design Week una mostra tra progetto, artigianato e conflitto

Per la mostra “Matchmaker” otto designer incontrano altrettanti artigiani palestinesi, generando progetti che sono atti di resistenza culturale.

“In pratica la Jerusalem Design Week supporta la cultura palestinese attraverso fondi dello stato israeliano.” Daniel Nahmias, curatore della mostra “Matchmaker” insieme a Tareq Nassar, è in imbarazzo e non risponde alla nostra affermazione. Probabilmente questa sezione è la meno spettacolare della nona edizione della JDW, ma è senza dubbio l’esposizione più significativa e onesta della manifestazione che dal 13 al 20 giugno riempie gli spazi della Hansen House di Gerusalemme.

La proposta di “Matchmaker” è quella di far lavorare otto designer della parte orientale della città con altrettanti artigiani da tutta la Cisgiordania, che insieme alla Striscia di Gaza costituisce i cosiddetti territori palestinesi occupati da Israele. 

“Matchmaker”, veduta della mostra, Jerusalem Design Week 2019
“Matchmaker”, veduta della mostra, Jerusalem Design Week 2019

Scopo dell’operazione non è una ricerca materica o formale, ma creare connessioni e ponti tra civiltà in conflitto permanente. “In ogni incontro con un artigiano, comprendiamo l’importanza di preservare quelle tradizioni e tecniche che contengono la scienza, il sapere, il folklore e il DNA della cultura da cui provengono”, raccontano i curatori.

La mostra, come tutta la Design Week – che sembra più una piccola biennale che una settimana del design –, non tenta di eludere le criticità del territorio in cui si trova, né è autocelebrativa nel suo essere progressista e contro alcune dinamiche repressive del governo israeliano.

“Matchmaker”, veduta della mostra, Jerusalem Design Week 2019
Il designer Abdu Julani unisce lavorazioni tradizionali della ceramica con grafica contemporanea

I curatori ci raccontano con franchezza le difficoltà e i pregiudizi che hanno dovuto affrontare, ma la loro risposta è comunque coraggiosa e propositiva. È un piccolo mattone nella costruzione di una cultura di unità e cooperazione. Oltre ai manufatti sono mostrati anche otto documentari che raccontano le vicende personali e il lato umano degli autori, superando le questioni politiche.

“Israele è dieci anni indietro nel design ma dieci anni avanti nel conflitto” dice Tal Erez, il curatore capo della JDW 2019. L’insegnamento che ci offre la mostra è quello di non nascondere mai il conflitto, ma di affrontarlo sempre, senza ambiguità e con decisione. Anche se non scenografici o innovativi, questi manufatti sono la concretizzazione di una lotta e sono in grado di raccontarci delle storie e un paesaggio.

Mostra:
Matchmaker
Evento:
Jerusalem Design Week
Date di apertura:
13-20 giugno 2019
Luogo:
Hansen House, Gerusalemme
A cura di :
Daniel Nahmias, Tariq Nassar
Partecipanti:
Abd Al Rahamn Julani, Abeer Najjar, Al Salam Glass and Ceramic Factory, Alaa Edris, Amjad Barq, Arab Blind Association, Artezana for Embroidery & Handcrafts, Maisoon Swailem, Mohammad Mhalwes, Muhammed Abed Al Jwad, Ramzi Alnatsha, Tamimi Ceramics, Tharaa Kirresh, Yakob Natsheh, Ziad Aldabba

Ultimi articoli in Design

Ultimi articoli su Domus

Leggi tutto
China Germany India Mexico, Central America and Caribbean Sri Lanka Korea icon-camera close icon-comments icon-down-sm icon-download icon-facebook icon-heart icon-heart icon-next-sm icon-next icon-pinterest icon-play icon-plus icon-prev-sm icon-prev Search icon-twitter icon-views icon-instagram