7 proiettori per chi ha sempre detestato i proiettori

Fino a oggi non c'è stata alternativa alle tv, ma con la nuova generazione di proiettori forse potremmo cambiare idea. Complice un'iniezione di design, i nuovi dispositivi potrebbero attrarre finalmente anche chi non ne ha mai voluto uno in casa.

Per decenni, il proiettore è stato il robusto strumento utilitaristico di presentazioni aziendali e proiezioni nei seminterrati: anonimi scatoloni neri che privilegiavano la funzione piuttosto che la forma. Oggi invece cambia tutto: c'è una nuova generazione di produttori che lo considera un vero e proprio oggetto di design, prendendo ispirazione dal design industriale, dall'illuminazione e dai prodotti hi-fi. Non più dispositivi che cercano di sparire nell’ambiente, ma oggetti sicuri di sé, pensati per convivere con arredi selezionati con cura.

Il paradosso è che questa sicurezza emerge in un mercato sorprendentemente piccolo. Secondo le stime, l’intero settore dei proiettori in Europa nel 2024 valeva circa 450 milioni di dollari, con una crescita lenta a una cifra percentuale prevista per il prossimo decennio. L’Europa rappresenta circa un terzo di un mercato globale di poco più di 1,5 miliardi di dollari. All’interno di questo contesto, l’Italia resta marginale, con meno di 40 milioni di dollari, contro quasi 90 milioni della Germania. La maggior parte della domanda proviene ancora da uffici, scuole e segnaletica, più che dalle case. 

Per la maggior parte delle persone, un televisore ben progettato batte ancora un “buon proiettore” in termini di qualità dell’immagine — e i proiettori economici raramente cambiano le carte in tavola. Ecco perché questa nuova generazione è importante: questi dispositivi non cercano di atterrare nella casa della classe media; si rivolgono a chi odia l'idea di un rettangolo nero sul muro, a chi teme i cavi a vista, a chi privilegia tipologia e materiali rispetto al rapporto qualità-per-pollici. Quello che segue è un tour tra proiettori pensati per conquistare proprio questi utenti scettici: macchine che si comportano prima come mobili, luci o oggetti hi-fi, e solo in seconda battuta proiettano immagini fino a tre metri di larghezza.

Leica Cine 1 – lusso dei materiali e heritage hi-fi

Il telaio del Cine 1 si ispira direttamente all’audio mid-century: alluminio perforato, angoli arrotondati e un coperchio scorrevole che si muove con la precisione di un obiettivo fotografico. L’alluminio spazzolato incontra una verniciatura opaca, e la griglia perforata dell’altoparlante avvolge tre lati in un ritmo continuo. Il coperchio protegge l’ottica ultra-corta quando chiuso, e aprirlo è un vero piacere tattile. Leica definisce il Cine 1 “TV laser”, grazie a sintonizzatore integrato, interfaccia smart e audio spaziale — un oggetto completo che non richiede la consueta costellazione di scatole. Con i suoi 40 cm di larghezza e 14 kg, ha una presenza decisa. Come un hi-fi premium, è pensato per essere lasciato a vista, perché la sua manifattura premia l’attenzione.

LG CineBeam S – l’architetto discreto

Il CineBeam S di LG costituisce un nuovo standard: una piccola colonna UST che si appoggia al muro e proietta silenziosamente immagini da 40 a 100 pollici a pochi centimetri di distanza. Al posto di un grande box AV, c'è un piccolo monolite in alluminio dai bordi morbidi e dalla griglia discreta, perfetto per appoggiarsi su un mobile basso senza richiamare l’attenzione. Grazie all’ottica che proietta verso l’alto, il dispositivo aderisce al muro anziché sostare al centro della stanza. La regolazione automatica dello schermo e la compensazione del colore della parete svolgono il lavoro “invisibile”, facendo percepire il proiettore come parte integrante dell’architettura della stanza. In una lineup di macchine eroiche, questa è la più discreta: forma calma, ingombro minimo e immagine 4K con contrasto e colore realistici quando serve.

Samsung The Premiere 8K Wireless – neutralità tessile

The Premiere 8K di Samsung porta il modernismo morbido nei proiettori, tramite un rivestimento tessile e un'infrastruttura wireless. Il corpo compatto è avvolto in un tessuto neutro chiaro, che ricorda altoparlanti premium più che dispositivi AV. Angoli arrotondati, branding minimale e palette beige-grigia rafforzano la filosofia “lifestyle” già vista in The Frame e The Serif. La specifica 8K — 8000 ANSI lumen e proiezione fino a 150 pollici — è impressionante, ma quasi secondaria. La separazione della One Connect box, che nasconde tutti ingressi e console, fa arrivare al proiettore solo il cavo di alimentazione, permettendogli di apparire più come un oggetto scultoreo che come hub di cavi.

Valerion VisionMaster Pro2 – un oggetto cinematografico e massimalista

Valerion abbraccia l’eccesso. Questo proiettore 4K triple-RGB-laser, prodotto da un marchio specializzato e abbastanza di nicchia, si rivolge ai puristi del cinema: griglie frontali profonde, angoli smussati marcati e motore luminoso sufficiente per uno schermo da 300 pollici, Dolby Vision, IMAX Enhanced e tutti i formati cinematografici possibili. Il corpo architettonico — 44 cm di larghezza, basso e sicuro — incornicia l’obiettivo in modo scultoreo, come un faretto da studio o un apparato audio di riferimento. Invece di scusarsi per la sua complessità, la valorizza. Questo proiettore è per chi ama convivere con strumenti ben fatti: anche la schiettezza industriale è parte del suo fascino. 

3D, rivisitato

Valerion non ha creato solo un proiettore, ma un intero rituale. Lo schermo abbinato e gli occhiali 3D trasformano il VisionMaster Pro in un vero cinema domestico, non in una semplice scatola luminosa. Lo schermo dedicato è una rivelazione: i colori si definiscono, il contrasto si approfondisce e l’immagine appare molto più voluta, non una vaga proiezione su parete. 

In questo contesto, anche il 3D smette di sembrare un espediente. I film-concerto guadagnano profondità, l’animazione volume, e i film più vecchi sviluppano una profondità che li fa percepire quasi tangibili, quasi come in una finestra. Il 3D, d'altronde, si adatta meglio alla proiezione che alla TV — le luci sono già abbassate e ci si siede — quindi gli occhiali diventano parte della cerimonia. Il fatto che Valerion supporti ancora l’idea di ecosistema dimostra che il cinema domestico può essere un’esperienza, non solo una scheda tecnica.

TCL PlayCube – il proiettore giocoso

Il PlayCube di TCL predilige geometrie vicine al gioco piuttosto che riferimenti agli arredi. È un cubo da 10 cm con bordi arrotondati, disponibile in crema o grigio, progettato per essere maneggiato e ruotato come un cubo di Rubik o un altoparlante portatile. La batteria interna dura tre ore, e il cubo può ruotare di 90° per proiettare su pareti, soffitti o schermi improvvisati senza treppiedi. La portabilità ha qui un suo linguaggio formale: plastica opaca, geometria accessibile, funzione chiara. Le specifiche di proiezione — 1080p, 1000 ANSI lumen — sono modeste ma adatte a un uso "casual". È un proiettore-occasione, non un proiettore-infrastruttura.

XGIMI Aladdin – la lampada da soffitto che proietta i film

L’Aladdin di XGIMI risponde alla domanda “Dove mettiamo il proiettore?” eliminando completamente la scatola. È un tre-in-uno da soffitto: lampada, proiettore e altoparlante 360° Harman Kardon in un unico disco. Nel quotidiano appare come una lampada ordinaria; premendo play, però, proietta un’immagine da 100 pollici sul muro. È l’opposto di un proiettore da mostra: considera il cinema come infrastruttura, integrata nella stanza come l'illuminazione o il riscaldamento. Per chi ama l’idea di un’immagine enorme ma odia che l'hardware sia visibile, questa è la soluzione perfetta. 

Per chi dà importanza alla qualità formale degli oggetti quanto alla loro funzione, questa potrebbe finalmente essere la generazione di proiettori da considerare. Non cambieranno la TV per la maggior parte delle persone, ma stanno cambiando quelle situazioni particolari in cui la TV  non basta o non è la scelta ideale— attraendo chi preferisce integrare immagine, luce e suono in oggetti coerenti piuttosto che organizzare l’intero spazio attorno a un rettangolo luminoso.