Design sull’acqua: come i designer stanno cambiando i fiumi di Melbourne

Una serie di progetti alla Melbourne Design Week che trasformano il legame tra i cittadini della città australiana e l’acqua.

Melbourne, port and the Yarra river, photo Philippa Nicole Barr

La città di Melbourne è attraversata da due fiumi importanti: lo Yarra e il Maribyrnong, e si affaccia sul mare a Port Phillip. Mentre residenti, comunità, progettisti e amministratori hanno colto l’occasione della Melbourne Design Week 2019 per prendere in considerazione problemi come le inondazioni improvvise, la scarsità d’acqua e l’inquinamento ambientale, parecchi hanno anche pensato che le vie d’acqua cittadine potrebbero essere meglio usate per la ricreazione e il trasporto.

Il ciclo di manifestazioni Waterfront, organizzato dalla National Gallery of Victoria in collaborazione con Open House Melbourne, mirava a trasformare il rapporto residenti e acqua. Molte manifestazioni si sono svolte all’aria aperta, sotto forma di passeggiate, giri in bicicletta e gite in battello, “per far uscire le persone dalle sale e dai PowerPoints, e portarli concretamente sul fiume”, ha dichiarato la curatrice Emma Teifer.

Il programma ha guardato a come nuovi progetti cercavano di risolvere vecchi problemi e ha sperimentato possibilità più approfondite per usare l’acqua in modo differente, dall’apocalittico ai passatempi divertenti del viaggiare sul fiume o nuotarvi.

Disastro

In After the Disaster: A Design for Melbourne 2069, laboratorio tenuto dalla società di consulenza ThinkPlace, i partecipanti sono stati provocatoriamente invitati a immaginare e a trovare liberamente soluzioni ai problemi causati da un futuro distopico, in cui sistemi urbani gestiti da reti blockchain impazzissero, provocando crisi e interruzione di ogni forma di comunicazione, della distribuzione delle risorse e delle infrastrutture.

Con le infrastrutture critiche fuori servizio in tutta la città – si è ipotizzato – Melbourne sarebbe stata divisa in piccole sacche caratterizzate da risorse minime e da microreti, molte delle quali avrebbero subito carenze di risorse essenziali come l’acqua. Prevedere nuovi sistemi interdipendenti è diventato un tema impellente, per favorire il ripristino delle attività produttive e la condivisione delle reti. Il laboratorio ha creato una nuova consapevolezza dell’importanza di queste risorse e della complessità della relativa distribuzione.

Melbourne Port, Yarra and Maribyrnong rivers, Melbourne Design Week 2019. Photo Philippa Nicole Barr
Melbourne Port, Yarra and Maribyrnong rivers, Melbourne Design Week 2019. Photo Philippa Nicole Barr

Arcadia

Altre manifestazioni hanno spinto i partecipanti ad adoperarsi per una visione più ottimista del futuro, con l’obiettivo di incidere sui programmi politici attuali. River Swim, del gruppo comunitario Yarra Pools e dello studio d’architettura WOWOWA, consisteva in una gita in battello con fermate in vari luoghi storicamente destinati al nuoto e nel sito destinato a Enterprise Park a una nuova piscina e ad altri specchi d’acqua.

Durante il percorso giornalisti ed esponenti del governo dello Stato di Victoria, insieme a residenti locali, sono stati invitati a immaginarsi di nuotare lungo le rive, mentre gli esperti parlavano delle attuali limitazioni come il traffico di natanti, l’altezza delle rive del fiume e l’inquinamento delle acque meteoriche. Definita come un “addolcimento delle rive” dello Yarra, la proposta prevede la creazione di uno scenario naturale nel centro della città. Ha affermato Monica Woodward dello studio WOWOWA: “Nuotare è un’esperienza tipicamente australiana. E portare questa esperienza nello Yarra, nel quartiere degli affari di Melbourne, è una cosa che ci sembra incredibilmente appassionante”.

Melbourne Port, Yarra and Maribyrnong rivers, Melbourne Design Week 2019. Photo Philippa Nicole Barr
Melbourne Port, Yarra and Maribyrnong rivers, Melbourne Design Week 2019. Photo Philippa Nicole Barr

Un altro percorso in barca, battezzato Commuter Afloat, sperimentava la possibilità di usare i fiumi Yarra e Maribyrnong come canali di trasporto. Molteplici sono i fattori che riguardano la viabilità dei trasporti sull’acqua in città, tra cui il tempo di percorrenza, il costo, le possibili interferenze di altre utenze, l’altezza dei ponti e l’ampiezza del fiume.

L’ex vicesindaco di Melbourne Clem Newton-Brown è apparso scettico sul possibile ruolo del trasporto via acqua per un serio traffico pendolare a Melbourne. Ha sostenuto che il traffico pendolare potrebbe non essere efficiente in termini di riduzione dei tempi di percorrenza e di costo, secondo gli specifici percorsi e la densità demografica degli stanziamenti lungo il fiume, mentre la navigazione di piacere sarebbe più conveniente.

Siccità e alluvioni

L’Australia è il più secco continente abitato del mondo, con una combinazione di variazioni climatiche e incremento demografico che probabilmente avrà sulle sue città un’incidenza crescente. Nel 2007, in occasione di una grave siccità, l’allora primo ministro Steve Bracks varò una legge per la costruzione di un impianto di dissalazione da 410 megalitri nell’area sudorientale dello Stato di Victoria, con lo scopo di evitare una potenziale grave crisi derivante dalla carenza d’acqua.

Un’escursione all’impianto di Wonthaggi ha illustrato la scala  e la complessità dell’operazione, dalle gallerie che conducono all’oceano alle tubazioni che attraversano l’impianto di osmosi inversa e trattamento. Il tutto comporta a un alto costo di installazione e di gestione, pari a 1,8 milioni di dollari australiani [circa 1.140.000 euro] al giorno per trent’anni, oltre ai costi aggiuntivi derivanti dai consumi energetici (l’impianto, in attività, usa l’1 per cento di tutta l’energia dello Stato di Victoria). E tuttavia, come ha dimostrato la visita, si tratta di un investimento prezioso in un’infrastruttura adattiva.

Victorian Desalination Plant, Melbourne Design Week 2019. Photo Philippa Nicole Barr
Victorian Desalination Plant, Melbourne Design Week 2019. Photo Philippa Nicole Barr

Edifici e quartieri

La topografia di Melbourne, costruita su un versante che scende dal culmine del centro cittadino fino all’importante nodo dei trasporti della Southern Cross Station, la rende vulnerabile alle inondazioni. L’acqua, a causa della mancanza di superfici permeabili che la assorbano e la rallentino, si incanala giù per la discesa, raccogliendosi e rendendo difficile il traffico dei veicoli e dei pedoni. Nel corso della Design Week l’amministrazione comunale ha organizzato una visita a un nuovissimo edificio, la Council House 2, importante per la sua capacità di raccogliere l’acqua piovana e riciclarla in loco per ridurre la produzione di acque meteoriche.

L’edificio è un banco di prova per la progettazione attenta ai problemi dell’acqua, ma su scala più ampia raggiungere questi obiettivi potrebbe essere più facile: per questo motivo la ricostruzione dell’intero quartiere di Fisherman’s Bend è un’occasione cruciale. Il sito – 485 ettari nella zona di Port Phillip presso Melbourne – rappresenta il più grande progetto australiano di ristrutturazione urbanistica, per il 90 per cento di proprietà privata.

Due manifestazioni della Melbourne Design Week, tra cui la presentazione Reframing Fisherman’s Bend, ne hanno illustrato la ristrutturazione. Ovviamente per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità della città, come la riduzione del 50 per cento delle acque meteoriche e la riduzione del rischio di inondazioni, occorrerà una combinazione di controlli urbanistici su questioni come la forma e gli spazi di rispetto dei tetti, oltre che l’uso di superfici più permeabili per assorbire e rallentare lo scorrimento dell’acqua in tutto il quartiere.

Maribyrnong river commuter afloat, Melbourne Design Week 2019. Photo Philippa Nicole Barr
Maribyrnong river commuter afloat, Melbourne Design Week 2019. Photo Philippa Nicole Barr

Alcune decisioni prese in passato possono aver provocato i problemi che la città si trova ad affrontare oggi. Ma, come indica il programma della Melbourne Design Week, la città nutre un forte interesse pubblico per l’innovazione e ha la capacità di assumersi dei rischi e sperimentare nuovi modi di agire. Come ha detto Telfer “sono in gioco varie strategie e la settimana del design ha davvero sottolineato il fatto che le valide teste pensanti di Melbourne non solo accettano la sfida ma chiedono che tutti siano coinvolti nel dialogo sul futuro della città”. La città ha di fronte a sé un futuro di incertezza e si prepara a una serie di cambiamenti.

Manifestazioni come la Melbourne Design Week sono l’occasione di pensare a possibili soluzioni – da quelle brutali a quelle piacevoli – e una provocazione ad agire per un futuro migliore.

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