Going Real, il nuovo libro di Marco Petroni, è un invito all’azione

Parlando di cosa s’intende per progetto oggi, il critico e curatore individua uno sguardo trasversale capace di associare più discipline e di stimolare il dibattito, un campo allargato da costruire secondo modalità nuove.

Going Real, Planar, 2018

“Going Real è un invito all’azione, si propone di stimolare un dibattito su temi che ritengo cruciali in questo momento. Credo sia necessario ritrovare un nuovo senso di comunità e ripensare radicalmente anche il concetto stesso di lavoro, in una fase in cui nel design si fa sempre più strada l’attenzione alla manualità dei processi, alla sostenibilità dei materiali e alla flessibilità delle forme.” Abbiamo incontrato il critico e curatore Marco Petroni a Napoli, dove abbiamo discusso a lungo della sua ultima fatica letteraria, il libro Going Real. Il valore del progetto nell’epoca del postcapitalismo (Planar Books, Bari, 2018).

“Quando parlo di progetto” – ci racconta – “parlo di uno sguardo trasversale capace di associare più discipline, a partire dal design, l’ambito nel quale opero e agisco. Il progetto è un campo allargato che bisogna definire e costruire secondo modalità nuove, il cui valore non è solo una misura economica ma comprende tutte quelle dimensioni affettive e relazionali essenziali per rivedere il sistema neoliberista in modo più orizzontale e inclusivo. Per farlo, come dimostrano alcuni esempi riportati nel saggio, non bisogna aspettare una committenza, perché il progetto ha in sé la forza d’intervenire nelle trasformazioni sociali, politiche e culturali del presente.”  Un approccio che Petroni avvalora costruendo il libro stesso come un progetto corale. Non è casuale che a pubblicarlo sia Planar, una casa editrice indipendente di base a Bari che è al contempo un collettivo di ricerca interdisciplinare. Il volume nasce come una piattaforma di confronto di sguardi e sensibilità diverse: è scritto in stretta collaborazione con un designer e ricercatore come Giovanni Innella, ospita la preziosa postfazione di Angela Rui ed è illustrato dalle fotografie di Antonio Ottomanelli. È così che le immagini, più che semplici illustrazioni didascaliche dei contenuti, offrono un ulteriore livello di lettura, per creare un potente cortocircuito con le questioni affrontate dal libro.

Dopo la pubblicazione nel 2016 di Mondi Possibili. Appunti di teoria del design (Edizioni Temporali, Milano), Petroni ci spinge a intervenire, a non rassegnarci a un unico possibile sistema, per rilanciare un impegno immaginativo verso il futuro, nell’era del postcapitalismo. Per farlo, ci fornisce una “cassetta degli attrezzi”, perché il saggio pone degli interrogativi, più che fornire semplici risposte, per comprendere la complessità del nostro tempo. Il libro si rivolge in primis ai più giovani, anche per questa ragione è importante il repertorio bibliografico e sitografico che rinnova la letteratura di riferimento sui temi affrontati, per ampliare ulteriormente le possibilità di riflessione e studio. Vuole inoltre alimentare un ampio dibattito che coinvolga curatori, teorici, addetti del settore, costruendo occasioni di dialogo anche in forma pubblica, come dimostrano le molteplici presentazioni del libro da Bari a Lecce, da Roma a Bologna a Milano. Petroni è docente all’Accademia di Belle Arti di Napoli, il primo luogo in cui sperimentare nuove resistenze e ripensare le pratiche tradizionali: “Credo nella dimensione educativa e formativa come campo privilegiato per ridefinire gli strumenti di interpretazione della realtà in cui viviamo” ci racconta. “Il processo di conoscenza deve essere aperto, la sua trasmissione si attiva attraverso quella che il filosofo francese Jacques Rancière definisce ‘ignoranza’. Se le trasformazioni in cui siamo immersi sono così rapide, bisogna ripensare in maniera collaborativa le modalità per agire nei diversi contesti. Come docente, guardo all’esperienza dei Global Tools, basata su principi di orizzontalità e condivisione del sapere, per abbattere le consuete dinamiche gerarchiche del mondo accademico. Bisogna liberarsi da tutti gli atteggiamenti che irrigidiscono lo sguardo e aprirsi a culture e visioni altre.”

La copertina di Going Real, Planar, 2018
La copertina di Going Real, Planar, 2018

Going Real si snoda attraverso tre capitoli, a cui corrispondono altrettante aree tematiche: luogo, collettività e individuo. Ciascun tema viene affrontato attraverso un caso studio, a partire da Detroit, l’archetipo del vecchio sistema industriale che fallisce, la Motor City che scompare e un grado zero da cui ripartire. In questo contesto drammatico, c’è chi pensa alla rinascita attraverso una economia di prossimità giocata sul ripensamento dello spazio pubblico. Il collettivo di architettura e design Akoaki ha avviato una pratica di ascolto per rilevare i bisogni reali della comunità, coinvolgendo umanisti, artigiani, architetti, creativi. Insieme riattivano gli spazi dismessi della città con manifestazioni musicali, agricoltura urbana, momenti di incontro e dibattito con l’università locale.

Il secondo capitolo prende in esame la questione dei migranti e, in senso più generale, il nomadismo dettato dalle trasformazioni del lavoro. Petroni visita ed esplora la Jungle de Calais, la prima città di fondazione del XXI secolo, dove vivevano circa 75.000 migranti in attesa di oltrepassare La Manica. “Lì ho notato un senso di comunità basato su principi molto basilari, a partire dalla costruzione di una scuola fondata su dinamiche orizzontali o dal ripensamento dello spazio pubblico per agevolare una piccola produzione di cibo attraverso gli orti urbani.

Il tema dei migranti è essenziale perché viviamo una condizione di paradosso: da una parte abbattiamo le frontiere affinché le merci viaggino liberamente, dall’altra alziamo muri nei confronti delle persone. Da questo punto di vista, mi interessa molto il lavoro condotto da Marginal Studio a Palermo. In questo luogo di frontiera, il collettivo lavora in collaborazione con istituzioni locali e internazionali, per far sì che il passaggio continuo di migranti possa essere un valore aggiunto per lo scambio di tecniche e saperi, con progetti di comunità volti alla definizione di nuove pratiche artigianali fondate sull’ibridazione.”  L’ultimo capitolo affronta il tema della biopolitica, a partire dal lavoro di Innella, co-autore del volume. Come dimostra l’esposizione The Life Fair. New Body Products, che il designer ha curato nel 2016 presso l’Het Nieuwe Instituut di Rotterdam, il corpo stesso è un nuovo campo di battaglia, un campo di sfruttamento da parte del sistema neoliberista, dalla criogenesi alla chirurgia estetica.  Nel libro ricorre con forza la necessità di impegnarsi verso una “produzione migliorativa di immaginario”, ma chi sono in Italia gli autori capaci di lavorare in questo senso? “Oltre ai citati Marginal Studio o a Formafantasma e Maurizio Montalti che seguo da sempre, credo molto nel lavoro di Parasite 2.0, un gruppo di giovani architetti che guarda allo spazio pubblico come luogo di riflessione ed epicentro di tensioni economiche, sociali e culturali, essenziali per il progetto.”

Titolo libro:
Going Real. Il valore del progetto nell'epoca del postcapitalismo
Autore:
Marco Petroni con Giovanni Innella
Anno:
2018
Casa editrice:
Planar Books
Pagine:
160
Prezzo:
19 €
ISBN :
8894145816

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