Linee pulite, materiali preziosi, finissime tecniche artigiane: è questo per Vincenzo De Cotiis il barocco dei nostri giorni. E proprio da questa visione contemporanea dell’ornato nasce la retrospettiva su di lui alla Carpenters Gallery di New York, dal titolo Baroquisme. Una collezione di sedute, lampade, tavoli scultorei che trasmettono l’idea di un barocco che non teme l’horror vacui, ma è proprio nel vuoto o nelle giustapposizioni che esalta le sue forme. 

I materiali preziosi sono cast brass di argento, marmo francese, vetro di Murano – accostati a elementi contemporanei come la fibra di vetro. L’artista si descrive: “Il design sta sicuramente generando parte dell’idea. I gesti organici di Baroquisme sono il risultato di un lungo processo di progettazione per ottenere le forme che avevo nella mia mente. Si tratta di uno scalpello che continuamente aggiunge o rimuove, simile al lavoro di uno scultore o ai disegni di Giacometti. Spesso ho già in mente che tipo di materiale voglio usare; a volte è proprio il materiale stesso che modifica o arricchisce il lavoro durante il processo di costruzione, portando a risultati sorprendenti”. Il vetro, che De Cotiis descrive come “il più ambiguo della materia”, è modellato in forme e infuso di colore in modi inattesi, e rimanda alla fuoriuscita di inchiostro sospesa nel liquido.