Cappellini goes Barocco

Quando il design contemporaneo fa i conti con chandelier, broccati, specchi, maioliche e stucchi del Seicento. Le collezioni Cappellini in Santa Cecilia a Milano parlano un linguaggio flessibile e trasversale.

Fig.1 Cappellini goes Barocco

“Quando ho comunicato al mio staff il progetto dell’allestimento mi hanno guardato come se fossi impazzito”, confessa Giulio Cappellini. In effetti, la trasformazione subita dalle vetrine del centralissimo showroom in Santa Cecilia a Milano è tale da far dubitare, a un primo sguardo, che il marchio simbolo di un design puro e rigoroso abiti ancora da queste parti. Chandelier, broccati, specchi, maioliche e stucchi abbondano nelle otto scene domestiche proposte nell’allestimento curato da Valentina Folli, che ha rivisitato i fasti del Seicento per proporre un Barocco attuale da far convivere con i pezzi delle collezioni Cappellini. “Volevamo mostrare quanto i nostri prodotti possono essere flessibili e versatili”, continua. “L’idea mi è venuta osservando le proposte di alcuni studenti dell’Istituto Marangoni, dove insegno. Miscelavano pezzi di arredo contemporaneo con altri molto carichi e decorativi per creare interni a misura dei gusti dei loro connazionali. Confesso che all'inizio ne sono rimasto scioccato, ma poi mi hanno fatto pensare”. 

“Capellini goes Barocco” è la risposta a queste riflessioni sull’abitare contemporaneo, alla voglia di aderire maggiormente alle richieste di arredo di una casa reale, con tutti i suoi cambi di scala, la compresenza di pezzi di design con elementi più tradizionali, anche kitsch. È inoltre un’intuizione commercialmente interessante, perché allarga la fascia del proprio mercato di riferimento.
Questa “interpretazione delle molteplicità del linguaggio dei prodotti Cappellini” si coglie bene già nella prima delle stanze proposte, dedicata al banchetto e ispirata ad atmosfere di un Barocco tipicamente mediterraneo. Le tavole imbandite sono due, con diverse gradazioni cromatiche e mood. Suggeriscono due atmosfere diverse anche se sono composte con la stessa tipologia di elementi: lunghi tavoli, librerie scultoree, scenografici lampadari in cristallo (di Barovier&Toso). Stesse contaminazioni di stili hanno toccato terrazzo, giardino d'inverno, drawing room, toeletta, camera da letto e sala da pranzo. 

Fig.2 Cappellini goes Barocco
Cappellini goes Barocco

“Abbiamo voluto immortalare attimi di vita domestica per raccontare la natura poliedrica degli arredi Cappellini, letti sotto la luce di un Barocco contemporaneo”, racconta Valentina Folli. “La chiave di lettura è stata teatrale, non manierista, attingendo liberamente dalla cinematografia d’autore: Maria Antonietta, Il Gattopardo… Sono convinta che oggi la storia la viviamo molto attraverso i film. Lo stile che abbiamo creato in questo showroom è fatto di piccoli ma significativi elementi che vengono messi insieme in modo forte: tappeti scelti ad hoc per creare colore, grandi quadri alle pareti, maioliche, cornici, tende, cristalli. La parte decorativa è molto compatta nelle stanze, con tinte un po’ evanescenti. Ho usato una tecnica simile a quella della cucina destrutturata: niente lasagna tradizionale ma stessi ingredienti proposti nello stesso piatto ma separati tra loro, così da rendere più chiaro l'effetto scenico”.

Fig.3 Cappellini goes Barocco
Cappellini goes Barocco

Dopo il Barocco, che resterà nello showroom fino ai primi di gennaio, in concomitanza con la fiera di Colonia, ci sarà una nuova interpretazione che durerà altri quattro mesi – i ritmi sono quelli della moda – che lascerà a sua volta il posto a quella pensata per il Salone del mobile. 

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