Alfa Marmi: Collezione 10

#7 L’azienda campana specializzata nella lavorazione del marmo presenta al Salone 2015 i progetti di dieci designer, invitati a utilizzare le potenzialità della pietra applicate a un unico tema: il lavabo. #salone2015

Si possono pensare a molti modi dell’agire umano rispetto alla creatività. Uno è la sperimentazione del proprio essere sulla materia. La forma che esprime uno spirito, un pensiero. Materia, forma e funzione plasmate attraverso un codice, che è proprio di ogni singolo progettista.

Paolo Ulian al lavoro con Daniele Della Porta

Alfa Marmi a metà del 2013 decide di intraprendere la strada della creatività. Quintali di marmo pronti per la lavorazione delle oltre trenta macchine bollenti dall’uso e gli operai grigi della polvere dei tagli, sfresature, limature della candida pietra, si arrestano per un momento. Parte il progetto Collezione 10. Nella provincia campana c’è una realtà altamente specializzata nella lavorazione del marmo, dove da oltre trent’anni si fa solo questo: si scelgono le pietre più pregiate per trasformarle in architetture, rivestimenti e complementi. Ma qualcuno ad Alfa Marmi crede che non basti: ci si interroga su come si possa esprimere la grande potenzialità della materia, che più di tutte nei millenni, ha dato voce alla storia, all’arte, alla creatività.

Alfa Marmi: work in progress del progetto di Carlo Martino e Stefano Roscini. Nella foto, da sinistra: Daniele Della Porta, Carlo Martino e Nunzio Allocca

Oggi la tecnologia accompagna questa volontà espressiva, rendendo possibile ogni genere di lavorazione. Nel corso del 2014 si mette a punto il progetto Collezione 10. Saranno dieci i designer coinvolti: coloro che della materia e del pensiero a essa applicato hanno fatto da sempre il proprio punto di partenza. Un unico tema: pensare a un oggetto che abbia la funzionalità di un lavabo. Libertà espressiva completa, sotto la unica egida di interrogarsi realmente sulla natura dei propri archetipi e di metterli alla prova, facendoli interagire con i contesti nei quali ogni singolo individuo vive, dei quali si nutre e dai quali si fa modificare, influenzare, a volte arricchire.

Alfa Marmi: il progetto di Diego Grandi in lavorazione

Studio AAIDO MA, Emmanuel Babled, Lorenzo Damiani, Francesco Faccin, Diego Grandi, Gordon Guillaumier, Carlo Martino e Stefano Roscini, Marcello Panza, Paolo Ulian chiamati – sotto la direzione artistica di Daniele Della Porta, decimo dei designer – a collaborare a un progetto che lascia spazio alla realizzazione del sé: significa essere artigiani del pensiero umano, avvertire le esigenze più profonde e fondanti del vivere quotidiano, interrogarsi sulle risposte possibili, investire sulle soluzioni tecnologicamente più ricche e funzionali, per dare loro forma e significato. Esprimere il sé, la propria essenza.  

<b>Aliante di Paolo Ulian</b> è un lavabo da terra con scarico a pavimento. La sua composizione simmetrica permette di usarlo sia come lavabo singolo con rubinetto centrale, o doppio con due rubinetti. È realizzato unendo tra loro quattro parti ottenute dallo stesso profilo in marmo Bianco di Carrara, che viene tagliato con il filo diamantato, in modo da ottimizzare la materia prima quasi completamente, senza sprechi tagliato con il filo diamantato, in modo da ottimizzare la materia prima quasi completamente, senza sprechi
<b>Aquadra di AAIDO MA</b> è un gioco di incastri e forme: il marmo, elemento solido per eccellenza, si scompone e si configura in molteplici combinazioni, senza soluzione di continuità. Gli elementi – posati a incastro sulla superficie di appoggio – sono monoliti in marmo Giallo Siena, Carrara e Bardiglio singolarmente fresati. La vasca che si compone è a scomparsa
<b>Canale di Daniele Della Porta</b> nasce dall’idea di riproporre un elemento utilizzato storicamente per far fluire l’acqua: il canale, che diventa un lavabo in marmo – ricavato da un unico blocco di marmo di carrara – aperto sui lati e che grazie a una leggera pendenza interna, raccoglie l’acqua nel centro, da dove poi defluisce attraverso un sottilissimo taglio. Canale è a sezione circolare interna ed ellissoidale esterna
<b>Catasta di Carlo Martino e Stefano Roscini</b> è l’emblema dell’estetica della casualità: trentanove lastre di marmo stratificate una sull’altra, diversificate per spessore, materia, colore, lavorazione e pregio. È un lavabo composto da lastre di marmo nuovo e di scarto, di varia provenienza: Bianco Carrara, Bianco Statuario, Calacatta, Bianco Acqua Bianca e Bardiglio. Gli spessori – di quindici, venti e trenta millimetri – sono rifiniti con bordature differenti – filo sega, bocciardatura, stondatura – e con aggetti e rientranze variabili
<b>Chiaia di Gordon Guillaumier</b> prende spunto dall'acquasantiera monolitica. Il lavabo è concepito da due elementi in marmo Bianco Carrara incastrati a secco: un piedistallo e una vasca formano un monoblocco da terra. Questo progetto è stato reso possibile soprattutto grazie alla capacità manuale degli artigiani che lo hanno realizzato
<b>Rivo di Emmanuel Babled</b> riprende il disegno del naturale scorrere di un rivolo d’acqua: la forma evoca le pareti delle rocce, scolpite nel tempo dallo scorrere dei corsi d’acqua. Il risultato è un lavabo da appoggio dalle forme asimmetriche e sinuose
<b>Rocchi di Marcello Panza</b> riprende l’idea dei rocchi delle colonne greche, che, sovrapposti, componevano il fusto. È un lavabo in marmo Calacatta composto da elementi che determinano diverse composizioni: dal singolo elemento da appoggio su un piano, fino all’elemento scultoreo autoportante, realizzato con un massimo di sei rocchi. È il risultato della scavatura del blocco di marmo, che ne determina non solo la forma interna, ma anche lo spigolo esterno, conferendone una sagoma sinuosa
<b>Vertigo di Diego Grandi</b> parte da un pensiero sulla materia: il marmo e la sua forma archetipica assunta nel tempo. Nasce dalla ispirazione della forma di una colonna classica, che si contorce e – grazie alla tecnologia, ai sistemi e agli strumenti di lavorazione utilizzati – si trasforma in un ingranaggio meccanico. È un lavabo sia da appoggio che da terra, risultato della lavorazione di due blocchi di marmo
<b>Wunder Wasser di Francesco Faccin</b> prende ispirazione dalla Wunderkammer cinquecentesca. È un luogo dell'acqua – incorniciato e appeso al muro – per contenere un micro spazio dedicato alle proprie passioni. Una nuova tipologia di lavabo che esula dalla semplice funzione di sorgente domestica, per diventare contenitore delle meraviglie. La scelta del Travertino nuvolato è per riappropriarsi di un materiale utilizzato da sempre per le fontane. La semplicità della struttura e del rubinetto – rigorosamente essenziale – è perché venga esaltato il contenuto
<b>Ambiente di Lorenzo Damiani</b> è un progetto d’interni, non un semplice lavabo. È un sistema che contiene in sé tutte le funzionalità per l’ambiente bagno: lavabo, portasapone, portasalviette, rubinetto, presa per la corrente e foro per lo specchio. Una soluzione totalizzante, pratica e di pulizia formale. Realizzato con lastre in marmo Bianco Carrara sezionate, fresate e assemblate