Resonate Festival

Giunto alla seconda edizione, il festival di design serbo che si propone come momento di incontro fra sviluppo tecnologico e arte, si conferma come cassa di risonanza di una scena matura e in continua espansione.

Resonate Festival, Belgrado, 2013
Resonate festival nasce nel 2012, da un’iniziativa di Magnetic Field B e del network Creative Applications, nel tentativo di creare una piattaforma di confronto per il vasto mondo delle arti visive. Il fulcro dell’evento è la posizione della tecnologia nell’arte e nella cultura, con un’attenzione particolare alle connessioni fra le discipline che queste aree coinvolgono. L’edizione 2013 si è svolta dal 21 al 23 Marzo presso lo spazio culturale Dom Omladine, alle spalle della piazza della Repubblica, nel centro di Belgrado. Quest’anno sono transitati più di 1200 visitatori, facendo registrare un tutto esaurito già diversi giorni prima dell'inizio. Il primo giorno è stato dedicato a una ricca e variegata selezione di workshop, aperti a tutti i partecipanti su selezione, e orientati all’analisi di diversi strumenti presenti nel panorama, sia hardware che software, per operare video mapping, visualizzazione dati su differenti media, progettazione di applicazioni multi-piattaforma o, addirittura, progettazione di coreografie per droni (volanti).

Le altre due giornate sono state dedicate al fitto programma di lecture, che comprendeva 44 tra interventi e videoproiezioni. L'impressione complessiva è che esista al momento una scena di progettisti poliedrici in grado di ibridare, con estrema consapevolezza, diverse discipline e strumenti, sposando l'ingegneria elettronica con il prodotto, il paesaggio con la grafica, tecniche analogiche con supporti digitali, forti di una libertà di sperimentazione propria di chi ha deciso di non costringersi in un ambito limitato. L’evoluzione della professione ed in generale uno sguardo sul passato recente sono stati il filo conduttore di alcuni fra i più interessanti interventi, come quelli di Memo Akten, Golan Levin e Joachim Sauter, ormai pronti ad offrire una coinvolgente retrospettiva dei loro portfolio progetti: grande ammirazione dalla platea per Meet your creator, Free Universal Construction Kit e Kinetic Sculpture.
Resonate Festival, Belgrado, 2013
In apertura: Resonate Festival, Belgrado, 2013. Proiezione durante il dibattito con Memo Akten, Rainer Kohlberger, Eno Henze e Shane Walter. Qui sopra: Golan Levin durante il workshop “Computer vision in interactive arts”. Photo courtesy Resonate
Allo stesso modo si è creato un animato dibattito a seguito dell’intervento di Zach Gage, artista e designer dell’interazione: possibile che il “gioco”, inteso in una sfera più ampia del videogame, non abbia ancora trovato il giusto luogo per essere conservato, celebrato e narrato? I partecipanti sono rimasti turbati dagli scenari futuri e dalle mutazioni del paesaggio proposte dai lavori di Liam Young, architetto, critico e curatore con base a Londra. Progetti come Silent Spring hanno affievolito quella cieca fiducia negli avanzamenti tecnologici presente sotto pelle durante il festival.
Resonate Festival, Belgrado, 2013
Resonate Festival, Belgrado, 2013. Il pubblico presente nella sala principale di Dom Omladine. Photo courtesy Resonate
Di particolare interesse, inoltre, sono stati gli interventi dei professori rappresentanti dei più quotati corsi di Interaction Design, al momento, in Europa: Anthony Dunne, dal RCA di Londra, David Gauthier, dal CIID di Copenaghen e Alain Bellet, dal ECAL di Losanna. Università che hanno superato da tempo inutili separazioni fra universo umanistico e scientifico, residui crociani che in Italia paralizzano ancora molti corsi di studi. 
Resonate Festival, Belgrado, 2013
Resonate Festival, Belgrado, 2013. Un’immagine dal Building Kluz, locale in cui si sono svolte diverse performance del festival. Photo courtesy Resonate
Considerato il numero di relatori provenienti dall’Europa, è impressionante l’assenza di interventi italiani, probabilmente causato dall’atteggiamento refrattario del mondo della progettazione italiana alla sfera digitale. Presenti però, almeno per menzione, alcuni indiscussi maestri, come Luigi Serafini, il cui Codex Seraphinianus si conferma caso studio internazionale, o l’opera di pedagogia per il design svolta da Bruno Munari.
Resonate Festival, Belgrado, 2013
Resonate Festival, Belgrado, 2013. I partecipanti al dibattito della seconda giornata di lavori: Memo Akten, Rainer Kohlberger, Eno Henze e Shane Walter. Photo courtesy Resonate
È emerso chiaramente che uno degli ingredienti per portare un passo avanti linguaggi e strumenti è la curiosità infantile. Più relatori del festival hanno osato paragonare i loro progetti più maturi con immagini della loro infanzia, e non è un caso che durante il festival sia tornata più volte la seguente affermazione di Carl Sagan: "Ogni bambino in partenza si comporta come uno scienzato nato, ma poi questa qualità è spinta lontano da loro. Alcuni ricadono sul sistema con lo stupore e l'entusiasmo per la scienza intatta".
Resonate Festival, Belgrado, 2013
Resonate Festival, Belgrado, 2013. Uno scatto dal workshop “How I learnt to stop worrying and love the drones” diretto da Memo Akten. Photo courtesy Resonate

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