Total Living: architettura, design e moda

Cos'è lo “stile totale”? Quello che suggerisce come vestirsi, quali oggetti scegliere e quali spazi abitare? È quello che si propongono di definire i curatori di questo libro di prossima uscita: il 9 aprile in occasione del Salone del mobile di Milano, con un'installazione narrativa a cura di Italo Rota e Mario Lupano che racconterà lifestyle contemporanei. È un progetto promosso e prodotto da Pitti Immagine a cura di Maria Luisa Frisa, Mario Lupano, Stefano Tonchi per Edizioni Charta.

L'idea alla base di “Total Living” nasce dalla constatazione che stili e modi di vivere si vanno sempre più uniformando sotto etichette e definizioni della moda intesa come industria e forma culturale. Lo stile totale è quindi un “punto di non ritorno” di un progetto globale che si concretizza in uno stile di vita definito nei dettagli in tutti gli ambiti del vivere. E i protagonisti della moda e del design, ma anche i creativi del marketing e della comunicazione, sono una sorta di nuovi visionari mossi dal profitto per proporre sistemi di vita dove tutto è organizzato e metabolizzato dall'estetica.

In quest'ottica, i confini tra i sistemi della moda, del design, dell'architettura, dell'arte e della comunicazione sono sempre più labili: così, la moda si appropria del museo e delle sue tecniche di messa in scena, mentre il museo insegue la moda sfruttando il fascino che essa esercita in maniera globale e interclassista. Si elaborano e si lanciano sistemi di vita impacchettati e preconfezionati che diventano tendenze in grado di influenzare in modo deciso la vita dei consumatori e creare gli adepti di un nuovo culto.

Il libro si compone di due parti. Al percorso iconografico della prima parte – dove si sussegue una selezione di progetti di vita, visioni urbane, architetture, case speciali, negozi, gallerie d'arte, musei, servizi fotografici e campagne pubblicitarie estratti da riviste di moda, di stile e architettura – segue un percorso critico a più voci al quale hanno contribuito, oltre agli stessi curatori, studiosi della varie discipline chiamate in campo: Paola Antonelli, Francesco Bonami, Michele Ciavarella, Riccardo Dirindin, Emanuela De Cecco, Chee Pearlman, Roberto Monelli, Herbert Muschamp, Michele Sernini, Dietmar Steiner, Deyan Sudjic.
Michael Gabellini, Armani/via Manzoni 31, Milano 2000. Foto per gentile concessione Armani/direzione creativa G. Armani
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Krysztof Wodiczko, <i>Homeless Vehicle in NY</i>, 1988/9
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