Risultati
Nessun elemento trovato
Ricerca troppo corta
Disegno industriale o industria del disegno?
di Massimiliano Di Bartolomeo
Disegno industriale o industriale del disegno? Quando si parla di Giorgetto Giugiaro cadere nella trappola di questi semplici e modesti giochi di parole è fin troppo facile. L’enorme produttività, la grandiosa sede dell’ItalDesign, il numero dei suoi collaboratori, la recente e fortunata quotazione in borsa, rendono difficile immaginare un uomo dietro la firma Giugiaro. Un uomo in giacca e cravatta, un manager del design, un professionista che è riuscito a fondere creatività e profitto.
Paolo Balmas ne ha curato una breve, e necessariamente intensa, biografia per la collana Testo & Immagine. La figura del designer è introdotta citando una scena del film “Aprile” in cui si osserva Nanni Moretti che giocherella con il telefono Sirio, ironizzando sulla sua forma e leggerezza, e che chiama in causa Giugiaro ‘colpevole’ di avere disegnato anche la macchina Uno e un tipo di pasta, le Marille della Voiello, poco riuscita “perché il sugo non s’azzeccava”. Abbandonata questa parentesi polemica rimane un Giugiaro che in quarant’anni di carriera ha progettato più di trecento automobili, ma anche orologi, treni, macchine fotografiche, e... pasta.
Alfa Romeo Alfasud, 1971
Volkswagen Golf, 1974
Fiat Uno, 1983
Pasta “Marille” per la Voiello, 1983
Swatch Twinphone, 1989
Disegni di Giugiaro presentati a Bertone che ispirarono la Testudo, 1959