Nel parco per bambini di Agouza, in uno dei pochi spazi verdi ancora accessibili del Cairo, sorge una struttura rossa alta dieci metri: Pergola, un nuovo spazio comunitario e culturale progettato da Cluster (Cairo Lab for Urban Studies, Training and Environmental Research) in collaborazione con lo studio londinese Thiss e la compagnia Orient Productions. Collocata lungo la riva occidentale del Nilo, accanto al traffico intenso del ponte 6th of October, l’installazione assume il ruolo di segnale urbano e di presidio pubblico in una città dove la pressione edilizia riduce progressivamente i luoghi aperti e condivisi.
Ispirata alle tradizionali bandstand ottocentesche, il progetto si propone come dispositivo di resistenza alla privatizzazione e commercializzazione dello spazio pubblico. La struttura, completata nel settembre 2025 e inaugurata nell’ambito di un programma artistico cittadino, è concepita come infrastruttura flessibile: teatro all’aperto, punto d’incontro, copertura ombreggiante. Dotata di impianti audio e illuminazione, ospita concerti, performance e proiezioni, ma può essere riconfigurata per usi informali, dalle feste di quartiere alle riunioni di comunità.
L’intervento fa parte del più ampio programma Along-the-Line di Cluster, dedicato alla riattivazione di spazi contesi lungo il Nilo. Il parco stesso è da anni oggetto di trasformazioni e appropriazioni: recinzioni, cartelloni pubblicitari e progetti speculativi hanno ridotto la superficie verde, alimentando il timore che possa scomparire del tutto. In questo contesto, la visibilità di Pergola — una torre rossa che si impone sullo sfondo dei cartelloni e del traffico — diventa un atto politico e urbano.
La costruzione, quasi interamente realizzata in plastica riciclata, rappresenta un altro livello di sperimentazione. I materiali provengono da rifiuti raccolti nel Nilo e nei cantieri, trasformati da aziende egiziane specializzate nel riuso dei polimeri. Il telaio metallico sostiene pannelli e blocchi di plastica rigenerata, dimostrando la fattibilità strutturale e simbolica del riciclo in un contesto di gravi criticità ambientali e di gestione dei rifiuti.
Il progetto nasce da un percorso partecipativo condotto attraverso workshop e consultazioni pubbliche. Durante una settimana di lavoro a Il Cairo, Cluster ha coinvolto studenti, artigiani e residenti nella definizione del programma e della forma.
Oltre alla dimensione architettonica, il padiglione è anche un dispositivo curatoriale. Nei sei mesi successivi all’apertura, Orient Productions coordinerà un calendario di eventi gratuiti dedicati al tema della sostenibilità: musica popolare, danza contemporanea, cinema, performance clownesche. L’obiettivo è consolidare la relazione con il pubblico del parco, aprendo al contempo un nuovo spazio per la scena artistica indipendente del Cairo, che dispone di pochissime infrastrutture permanenti.
