Che si tratti della crescita esponenziale dell’intelligenza artificiale che informa la nostra vita quotidiana e il nostro processo decisionale o dell’infrastruttura locale, lo sviluppo crescente di diverse forme di tecnologia è sempre più veloce, ma anche più richiesto. Le smart cities, ovvero la capacità di usare strumenti offerti dallo sviluppo tecnologico per aumentare la qualità della vita dei cittadini creando maggiore efficienza nelle risorse e nei servizi, è forse il paradigma dominante nella pianificazione urbana degli ultimi due decenni.

La piattaforma di data-collecting ProptechOS ha pubblicato una loro ricerca sulle città secondo loro più pronte a questa transizione tecnologica. Esistono molti modi per misurare l’infrastruttura digitale o la “smartness” di una città, e lo specifico studio prende in considerazione undici parametri che rientrano nelle categorie infrastrutture tecnologiche e connettività, mercato del lavoro orientato alla tecnologia e sostenibilità.

Lo studio si concentra principalmente sui paesi occidentali, offrendo due classifiche incentrate sui paesi Europei e sugli Stati Uniti. Tra quest’ultimi la prima classificata è Austin, in Texas, premiata per infrastruttura tecnologica e infrastruttura verde. Le città europee, invece, ottengono un punteggio inferiore alla media delle città statunitensi per quanto riguarda il potenziale delle smart city. Tuttavia, nell’ambito delle prime venti città in assoluto, possiamo notare che sia Londra sia Amsterdam. In qualità di prima città europea, la metropoli inglese ha ottenuto punteggi particolarmente elevati per quanto riguarda le infrastrutture tecnologiche e di connettività e le infrastrutture verdi.

Tra le altre città, sebbene Parigi non ottenga il punteggio più alto in nessuna particolare metrica tecnologica e di connettività, si colloca stabilmente al di sopra della media nella maggior parte di esse, il che significa che il suo punteggio complessivo la pone al vertice di questa categoria del nostro indice.

Immagine in apertura: Oslo. Foto di Jacek Dylag via Unsplash