Amsterdam, il trasferimento del quartiere a luci rosse è già un caso

Mentre il comune sta ripensando la sistemazione di De Wallen in periferia, il collettivo Failed Architecture ha raccolto una lettera aperta chiedendo agli architetti di rifiutarsi di collaborare con il governo olandese.

Chiamato De Wallen (Le Mura in olandese) per la sua posizione all’interno delle vecchie mura della città, il quartiere nel centro di Amsterdam è caratterizzato stretti vicoli in cui le operatrici del sesso pubblicizzano i loro servizi dietro vetrine di negozi illuminate dalle luci rosse.

Gli edifici medievali del quartiere a luci rosse sono stati un punto di incontro per i lavoratori del sesso fin dal XV secolo, molto prima che i Paesi Bassi legalizzassero i bordelli e iniziassero a regolamentare e tassare la prostituzione nell’ottobre 2000. I servizi di escort e i sex club costituiscono una parte significativa del settore del lavoro sessuale ad Amsterdam, ma sono anche parte integrante del percorso turistico.

Sebbene sia stato un focolaio di turisti fino alla chiusura temporanea di gran parte del quartiere a inizio crisi pandemica, De Wallen ha sempre polarizzato gli abitanti, i quali sostengono che i bordelli attirano il traffico di esseri umani, l’uso di droghe illecite e la derisione delle sex worker.

De Wallen, Amsterdam. Foto Klemens Köpfle, via Unsplash

A inizio 2021, il sindaco Femke Halsema ha annunciato un piano per chiudere un numero significativo di bordelli di De Wallen per trasferirli in un “centro erotico” pensato ad hoc nella periferia della città. La proposta arrivava sulla scia di un’altra campagna condotta da Halsema per vietare ai turisti stranieri i famosi cannabis café della città.

Il controverso progetto ha suscitato le reazioni delle lavoratrici del sesso, che sostengono che il trasferimento minaccerà i loro mezzi di sostentamento, stigmatizzerà ulteriormente la loro professione e le priverà di un ambiente di lavoro sicuro rispetto a De Wallen, un quartiere molto unito dove la gente e la polizia sono sempre presenti.

Nonostante il piano richiederà un decennio per essere realizzato, il collettivo Failed Architecture ha già invitato gli architetti a non collaborare con il governo per la sua progettazione. “Il lavoro sessuale è una forma di patrimonio storico tanto quanto l’architettura che lo ospita, e dovrebbe essere protetto e considerato come tale”, si legge nella lettera sostenuta da 130 lavoratori attivi del sesso di De Wallen, Red Light United e Trans United. “La sua rimozione dal centro della città danneggerebbe i lavoratori, la comunità e la città di Amsterdam. Il lavoro sessuale non è la stessa cosa della tratta e non dovrebbe essere evitato dalla città”.

Immagine di apertura: De Wallen, Amsterdam. Foto Gio, via Unsplash

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