Parigi è da tempo annoverata tra le città più rumorose d’Europa. I dati dell’Agenzia europea dell’ambiente mostrano infatti come la capitale francese conta più di 5,5 milioni di persone esposte al rumore del traffico stradale a 55 decibel o più – che l’Organizzazione mondiale della sanità definisce come la soglia per i disturbi cardiovascolari e la pressione alta – rispetto a 2,6 milioni di persone a Londra e 1,7 milioni di persone a Roma.
Gli abitanti di Rue d’Avron, però, si sono ultimamente lamentanti in coro confrontandosi con il Comune per una possibile soluzione. A febbraio, le autorità municipali hanno infatti proceduto con l’installazione di un dispositivo noto come radar sonoro su un lampione lungo la strada nel 20° arrondissement della città per rilevare i veicoli più rumorosi. Un secondo è stato successivamente aggiunto nel 17° arrondissement.
I dispositivi – chiamati “medusa” per la loro somiglianza – sono stati sviluppati dall’organizzazione no-profit Bruitparif per identificare i conducenti e i motociclisti che violano le norme sul rumore della città. Dotati di telecamere multidirezionali e di una batteria penzolante di otto microfoni, i sensori possono individuare le fonti di rumore estremo e fotografare le targhe. A partire dal 2023, la città sarà quindi capace di multare i conducenti di quei veicoli che infrangono i livelli di rumore stabiliti.

Lo sforzo per calmare l’inquinamento sonoro della metropoli va a completare la più ampia campagna per rendere Parigi più “verde”, che include una serie di restrizioni ai veicoli nel centro della città, misure repressive sui veicoli più inquinanti, e un’ambiziosa espansione delle reti ciclabili.
Immaginein apertura: Arc de Triomphe, Parigi, Francia. Foto Rodrigo Kuhnharski via Unsplash.