A Rotterdam, una delle capitali europee dell’architettura, è stato inaugurato Sawa, un nuovo complesso residenziale in legno costruito nel Lloydkwartier, un’ex area portuale oggi trasformata in quartiere urbano. L’edificio, alto 50 metri, introduce una tipologia abitativa caratterizzata da un sistema di terrazze verdi che ridisegnano il fronte sul fiume.
Il progetto è firmato da Mei architects and planners, studio fondato da Robert Winkel e noto nei Paesi Bassi per il suo lavoro sulla rigenerazione di strutture industriali, sulle trasformazioni urbane di larga scala e su un approccio “circolare” all’architettura, attento al ciclo di vita dei materiali. Sawa si inserisce nella loro ricerca su edifici che coniugano densità abitativa, paesaggio e qualità degli spazi collettivi.
In un contesto segnato dalla riconversione di magazzini e fabbriche in nuovi spazi residenziali e culturali, Sawa rappresenta un intervento di densificazione in un quartiere già molto abitato. La volumetria gradonata lavora sulla soglia tra interno ed esterno: logge profonde e fasce piantumate si aprono sia verso l’acqua sia verso la città, costruendo una relazione visiva e funzionale con lo spazio pubblico e con il paesaggio portuale.
Il progetto è strutturato intorno a quattro “valori condivisi”: riduzione delle emissioni di CO₂, incremento della biodiversità, circolarità dei materiali e accessibilità economica degli alloggi. La struttura portante è in massima parte realizzata in CLT, legno lamellare a strati incrociati, con un uso ridotto di calcestruzzo e acciaio, facendo di Sawa uno dei primi edifici residenziali olandesi di questa altezza in legno. Gli elementi lignei sono lasciati a vista negli interni e nelle gallerie di distribuzione, rendendo leggibile il sistema costruttivo.
La costruzione adotta un sistema modulare a secco basato su solai, travi e pilastri scomponibili. I pacchetti di solaio impiegano strati di zavorra a secco in sostituzione del getto in calcestruzzo, per consentire in futuro il disassemblaggio e il riuso dei componenti in un’ottica di urban mining.
L’incremento della biodiversità è affrontato tramite dispositivi definiti con ecologi e biologi urbani. Le terrazze ospitano fioriere e aiuole con specie selezionate in base a quota e orientamento, per offrire habitat e nutrimento a insetti impollinatori, uccelli e piccoli mammiferi. Nidi artificiali, cavità e microhabitat sono distribuiti sulle facciate e negli spazi aperti, con l’obiettivo di connettere l’edificio alle infrastrutture verdi esistenti a scala di quartiere.
Dal punto di vista tipologico, gli appartamenti sono serviti da gallerie pensate come spazi abitati piuttosto che semplici corridoi di distribuzione. A queste si affiancano una serie di servizi collettivi – sala per riparazioni, orti comuni, spazi condivisi per la mobilità elettrica – e un basamento con funzioni accessibili anche ai residenti del quartiere, in continuità con il giardino di vicinato e le aree pubbliche.
Il mix abitativo comprende appartamenti in proprietà e in affitto tra 50 e 165 m², con circa metà delle unità destinata al segmento del canone medio, per favorire una composizione sociale eterogenea per età e reddito. Sul piano energetico, Sawa adotta un impianto a bassa complessità tecnologica, basato su ventilazione naturale incrociata e controllo passivo della qualità dell’aria, integrato da pannelli fotovoltaici in copertura e collegamento al teleriscaldamento cittadino, in linea con gli obiettivi locali di riduzione delle emissioni.
