In Salento, un progetto aperto sull’abitare

Nascono al sud nuove progettualità artistiche e culturali in dialogo con le comunità e gli abitanti. 30 tra artisti e designer sono coinvolti nell’esposizione in progress ospitata da Kora, a Castrignano de Greci.

La Puglia delle arti contemporanee riserva sempre belle sorprese in termini di proposte, di scoperta e riscoperta di luoghi insoliti in cui mettere in scena nuove progettualità.

Nella ricca offerta culturale di quest’anno c’è stata anche Kora, spazio multidisciplinare di 1600 mq dedicati a mostre, laboratori e formazione. Un luogo straordinario al cui interno sono attive anche una biblioteca, un bookshop, un bar, un’area dedicata ai più piccoli e spazi per la realizzazione di conferenze, eventi, performance e spettacoli dal vivo. Tutto concentrato in un castello, in Puglia, al Sud, a Castrignano de Greci.

Un progetto ambizioso che mette insieme quattro realtà impegnate nello sviluppo di progetti capaci di coinvolgere le comunità locali e i saperi di un territorio ricco di stratificazioni culturali. Lo testimonia Home Sweet Home, un progetto espositivo aperto che vuole essere sia una mostra più tradizionale ma soprattutto l'avvio della collezione permanente di Kora. 

La casa, l'abitare sono al centro di questo dispositivo di riflessione attorno alle trasformazioni del nostro modo di vivere il mondo e in particolare di essere nella nostra dimensione domestica. A queste latitudini, la casa si carica di ulteriori significati perchè non si puo' non fare una riflessione amara sulla migrazione giovanile: una sorta di “migrazione al contrario” dove il ritorno al nido materno non rappresenta solo il ritrovarsi in un posto sicuro, ma può rivelarsi come l’esatto opposto.  A partire da questa riflessione si attiva così un'ampia dinamica espositiva su quello che è diventata oggi la casa – luogo di intimità ma allo stesso tempo luogo di lavoro; luogo dell’abitare e percorso di vita, di relazioni ed ospitalità; luogo di ibridazione delle mansioni e quindi non più solo e necessariamente luogo di ristoro. La casa risponde anche a una dimensione psicologica alterata che impone la definizione di un nuovo linguaggio e di nuovi immaginari che si muovono nella discontinuità piuttosto che nella continuità storica imponendo così all'abitare, al fare casa nuove funzioni più fluide.

L'ingresso del castello di Castrignano de Greci.

La cura del progetto Home Sweet Home è di Paolo Mele, Alessandra Pioselli, Davide Quadrio, Claudio Zecchi e vede il coinvolgimento di oltre trenta artisti e designer. Inaugurata il 23 luglio non ha una data di chiusura proprio per la natura aperta del progetto che vede accanto a opere più tradizionali anche la presentazione di progettualità nazionali e internazionali con uno sguardo specifico al cosiddetto Sud del mondo sul tema dello spazio pubblico. Una sezione di ricerca e indagine che rappresenta sicuramente la finestra più interessante sul tema ed è curata da Alessandra Pioselli, una delle maggiori esperte italiane su queste tematiche. Una mappatura di spazi e realtà come la ormai nota Rivoluzione delle Seppie a Belmonte Calabro o lo straordinario progetto di museo in progress a Latronico in Basilicata che rappresentano progettualità capaci di mettere in gioco un senso nuovo del fare cultura attraverso il coinvolgimento delle comunità con il recupero e la rilettura dei luoghi e dei territori. Progetti che sono espressione di inclusività  localizzati in aree interne, rurali del Centro-Sud Italia e nel bacino del Mediterraneo.

Home Sweet Home si presenta quindi come un processo di riflessione e creazione in divenire, che passa attraverso un’evoluzione costante. Un progetto in cui Kora diventa luogo d’incontro, sorpresa, e cambiamento. Home Sweet Home è agorà, luogo di confluenza tra i progetti e gli artisti presentati, luogo di dialettica e scoperte. Il set design di questo originale progetto espositivo è stato sviluppato dalla designer Jessica Gastaldo e cambierà nel corso del tempo con l’integrazione di nuovi artisti e progettualità diventando così una vera e propria piattaforma di creazione e di pensiero in movimento. Tra le opere in mostra si segnalano, tra le altre, quelle di: Andrea Anastasio, Studio Formafantasma, Parasite 2.0, DAAR (Decolonizing Architecture Art Research) e Gianni D’Urso. Iconica dello spirito del progetto è l'opera di Neri & Hu, Foreverhouse. Il collettivo di architetti e designer di Shanghai hanno scelto la bicicletta come oggetto della tradizione cinese e come forma di resistenza alla cancellazione culturale. Ecco che la bicicletta si trasforma in casa in movimento andando oltre la sua funzione di trasporto da un luogo all’altro. Con una serie di tessuti coprenti che creano un'architettura sospesa Neri & Hu hanno realizzato un oggetto legato a nuovi modi di vita nel rispetto delle tradizioni locali. Un'opera, un'immagine beneaugurante per questa nuova casa del contemporaneo in Puglia. 

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