Christy Lee Rogers racconta il “suo” Calendario Lavazza

In occasione del lancio, abbiamo incontrato Christy Lee Rogers, fotografa americana conosciuta per i suoi scatti “subacquei” in stile neobarocco, che ha contribuito a “The New Humanity”, il nuovo progetto Lavazza.

Arte, ambiente, solidarietà: sono gli ingredienti necessari per rifondare una “nuova umanità” secondo la visione di Lavazza, brand che negli anni ha affiancato il proprio sostegno ai principali musei italiani, presente come sponsor in fiere e manifestazioni artistiche. The New Humanity è anche il titolo del calendario 2021 – realizzato sotto la direzione creativa dell'agenzia Armando Testa – che ha chiamato a raccolta 13 tra i maggiori fotografi del panorama internazionale, cimentatisi nell’interpretazione di questo nuovo paradigma: sono Christy Lee Rogers, Denis Rouvre, Carolyn Drake, Steve McCurry, Charlie Davoli, Ami Vitale, Martha Cooper, David LaChapelle, Martin Schoeller, Joey L., Eugenio Recuenco, Simone Bramante e Toilet Paper (nelle persone di Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari).

Dietro, c’è una grande iniziativa di beneficenza indirizzata a Save The Children: a partire dal 12 novembre 2020, infatti, sulla piattaforma www.charitystars.com saranno venduti 1.000 calendari Lavazza, messe all’asta le 12 foto originali e un oggetto speciale: i proventi saranno destinati a sostenere New Horizons, un progetto di sviluppo sostenibile che favorisce l’autonomia delle fasce più vulnerabili della popolazione nella zona di Calcutta, in India.

Per dare maggiore visibilità al lancio del calendario, Lavazza ha organizzato il 12 novembre alle ore 18 su  calendario.lavazza.it un palinsesto digitale condotto dall’attore Pierfrancesco Favino e accompagnato dalla musica di Brunori Sas. In questo appuntamento, si alterneranno le voci dei sei autorevoli ambassador coinvolti: l’architetto Carlo Ratti, la fashion designer Stella Jean, lo scrittore Alessandro Baricco, l’attrice Kiera Chaplin, la cantautrice Patti Smith, la CEO di Save The Children International Inger Ashing.

Calendario Lavazza 2021 è quindi la punta dell’iceberg di un progetto ambizioso, che vuole integrare tutte le discipline creative – fotografia, ma anche arte, architettura, design, musica, poesia – all’interno del proprio engagement umanitario e verso la salvaguardia ambientale. Una “sostenibilità sociale”, come è stata chiamata dagli organizzatori. In occasione della presentazione di questo progetto, abbiamo avuto l’occasione di incontrare Christy Lee Rogers, fotografa americana pluripremiata conosciuta per i suoi ritratti fotografici subacquei, caratterizzati da un senso di leggerezza, sensualità e teatralità che accomuna tutta la sua produzione.

Calendario Lavazza 2021. Foto Charlie Davoli

Il New Humanity rappresenta il nuovo concetto del calendario di Lavazza. Qual è la sua idea di “nuova umanità”? E come l’ha comunicata mediante le opere che ha presentato per questo progetto?
Tutto inizia con l’acqua come mia musa artistica, l’elemento fondamentale affinché l’umanità possa essere ricostituita. Nell’opera, tutti questi esseri simboleggiano una sorta di incontro e interconnessione. Gli altri elementi sono luce e colori, il tutto è stato realizzato sott’acqua. Le mie immagini sono circondate da un senso di speranza e libertà, ma tutto ha inizio con la vulnerabilità.

Che cosa intende con “vulnerabilità”?
È ciò che realmente accade nell’acqua, poiché quando si è sotto ci si sente vulnerabili: non si può respirare, vedere, sapere cosa sta accadendo e ci si sente a disagio. Tale processo si verifica con tutti i miei modelli: in un modo o nell’altro iniziano ad adattarsi, si sentono più sicuri e poi, uscendo dall’acqua, hanno una sensazione particolare che permette loro di affermare “wow, ce l’ho fatta” o “potrei farcela!”.  Ciò accade soprattutto perché per i miei scatti mi servo di persone comuni, non di modelli subacquei. Quello che cerco di catturare è che, solo attraversando tale vulnerabilità, riescono a sentirsi belle, entusiaste, sicure di sé.

Quindi, per tornare alla prima domanda…
Il concetto fondante di questa nuova umanità è: è vero, ci troviamo in una condizione di vulnerabilità ed è sgradevole. O meglio, è terribile. Ma dobbiamo continuare a spingerci dall’altro lato sfruttando la bellezza. Iniziamo a cercare le nostre soluzioni, cominciando da noi stessi, per poi risalire fino a scovare quella bellezza. Immagina di svegliarti ogni giorno sentendoti tranquillo, creativo senza essere assalito dalla paura della realtà. Se sapessi che tutti sono dalla tua parte e sono lì per aiutarti ed essere aiutati. Sarebbe davvero bello.

Credo che andare sott’acqua sia una delle esperienze più particolari che si possano fare. È come trovarsi in un universo parallelo, ma rimanendo sulla Terra. Lei che ne pensa?
L’acqua è interessante perché al suo interno racchiude una dicotomia: da un lato, un senso di rinvigorimento pacifico – potrai visitare qualsiasi luogo ma, una volta entrato nell’acqua, sentirai sempre la stessa forza oscura – tuttavia, dall’altro, è potente e può essere pericolosa. Non possiamo sopravvivere sott’acqua, ma, allo stesso tempo, non possiamo vivere senza di essa. Questa dicotomia mi affascina molto. In realtà, l'acqua è il mezzo perfetto per esprimere chi siamo come esseri umani. E, certo, rimane quest’universo parallelo che non si può cogliere con la fotografia. Perché, quello che vedo nell'acqua, non è quello che fotografo attraverso l’obiettivo, quindi solo grazie alla luce riesco a catturare qualcosa; questo è molto interessante. La luce viaggia e non ha massa, ma noi grazie a essa percepiamo cose. Quindi la mia domanda è: cos’altro c'è intorno a noi? Cos'altro non siamo in grado di percepire?

Calendario Lavazza 2021. Foto Toilet Paper

Quali sono le sue fonti d’ispirazione? Penso al lavoro di altri artisti, ad esempio, ma anche a libri, film…
Beh, la maggior parte delle mie fonti d’ispirazione sono in campo musicale. Hans Zimmer è tra i miei preferiti, è così passionale e drammatico. E anche Ludovico Einaudi. Mozart ha rappresentato un porto sicuro in questo periodo della mia vita e, sicuramente più contemporanei, i Muse che sono stati di grande ispirazione. Senza dubbio nel cinema, Baz Luhrmann è uno dei miei registi preferiti. Per quanto riguarda la moda, direi Iris van Herpen, è una vera e propria tour designer. I suoi abiti sono fuori dal comune, di un altro pianeta. Sono tante le cose che mi hanno ispirata, ma la più grande in assoluto è il mio taccuino: scrivo su ciò che accade nel mondo e le mie riflessioni al riguardo. Poi, a fine anno, provo a mettere insieme il tutto in una raccolta che sarà in grado di diffondere un messaggio molto forte.

Riguardo al processo creativo; immagino che il suo lavoro consista in due parti: una analogica, fatta di scatti, e una digitale, composta da un grande lavoro di post-produzione. Quindi la mia domanda è, quando si sente soddisfatta di un’opera? Quando la considera ultimata?
Questa è una bella domanda. È un processo davvero complesso. A volte impiego sei mesi per ultimare una fotografia. Di solito, ideare una composizione è un processo fondamentale per me, perciò mi ci soffermo a lungo. Poi, le appendo, le stampo in un piccolo formato, le metto sul muro e le ammiro per un po’. Ogni giorno provo sensazioni differenti: una volta potrei pensare che sia la foto più bella mai realizzata e un’altra volta non apprezzarla affatto. Ma arriva un momento in cui credo di sentirmi come se avessi vissuto abbastanza con loro. Posso dire: resisteranno alla prova del tempo? Non mi annoierò mai? Ebbene, vi ci trovo sempre qualcosa di interessante; lì mi rendo conto che il mio lavoro è terminato. Per questo le mie collezioni richiedono molto tempo, non voglio mettere in scena qualcosa che non sia potente e che non sento.

Le sue fotografie sono state spesso paragonate alle opere di Caravaggio, di Tiziano, anche parlando di “neo-barocco”. Cosa prova di fronte a una tale affermazione? È d’accordo?
È curioso perché non avevo mai pensato o pianificato di fare una cosa del genere. Un artista crea con il cuore, accade e basta. Riflette ciò che sei. E questo è bellissimo perché amo il Barocco e amo il dramma, quella passione e quel senso di un qualcosa che è più grande di te. Sentivo che questo qualcosa, in qualche modo, mancasse nell'arte e volevo solo dirlo ad alta voce. È quasi come se uscissi dal tuo corpo, come se l'energia fosse così tanta da poterla esprimere mettendola da qualche altra parte nell'arte. E, ancora una volta, è per questo che l'acqua era così perfetta, perché poteva descrivere tutto ciò in modo impeccabile.

È esattamente ciò che ho pensato dando una prima occhiata alle sue opere. Quello che accade nel cielo nei dipinti barocchi è lo stesso che si può intravedere nelle sue fotografie, ma nell'acqua. Forse l’assenza di gravità è ciò che le accomuna.
Sì, è un altro mondo. È dove voglio portare le persone, in un mondo così morbido, sensuale e delicato.

Crede che quest’anno così particolare possa colpire il mondo dell’arte? E per ciò che concerne la produzione, la promozione e la vendita? Come se l’aspetta in futuro?
Sì, sicuramente sarà diverso. Io stessa mi sono ritrovata a dover annullare o rinviare mostre. Credo che la gente veda l'arte e la desideri più che mai, ma le gallerie cambieranno, e noi dovremo adeguarci. Nonostante non sia ancora chiaro come, saremo obbligati a farlo.

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