L’edizione 2020 della Biennale Gherdëina, intitolata "- un respiro? un nome? - i modi di fare del mondo", affronta temi quali il senso di appartenenza, la comunità, la responsabilità, la cura e l'umiltà. La mostra è curata da Adam Budak, che è stato anche responsabile delle ultime due edizioni, "From Here to Eternity" (2016) e "Writing the Mountains" (2018). Quest'anno concluderà la sua trilogia con contenuti che abbracciano la natura, la cultura e la storia uniche di questa valle dolomitica attraverso opere d'arte contemporanea in spazi pubblici.
Paloma Varga Weisz, Agnieszka Brzeżańska e Paolo Icaro. Vista esposizione alla Sala Trenker, Biennale Gherdëina
Agnieszka Brzeżańska e Ingrid Hora. Vista esposizione alla Sala Trenker, Biennale Gherdëina
Pavel Büchler, Habima Fuchs e Pakui Hardware. Vista esposizione alla Sala Trenker, Biennale Gherdëina
Josef Dabernig, Cinema of Worldmaking, 2020. Installation view at Hotel Ladinia, Ortisei. Biennale Gherdëina 7
Josef Dabernig, Cinema of Worldmaking, 2020. Installation view at Hotel Ladinia, Ortisei. Biennale Gherdëina 7
Josef Dabernig, Heavy Metal Detox, 2019. Video, 12'. Vista installazione al Dr. Pietro Rigotti Zahnarztpraxis, Ortisei. Biennale Gherdëina 7
Paulina Ołowska, “Slavic Goddesses and the Ushers”, al Teatro Pilat, Ortisei. Opening Biennale Gherdëina 7, 2020
Paulina Ołowska, “Slavic Goddesses and the Ushers”, al Teatro Pilat, Ortisei. Opening Biennale Gherdëina 7, 2020
Paulina Ołowska, “Slavic Goddesses and the Ushers”, al Teatro Pilat, Ortisei. Opening Biennale Gherdëina 7, 2020
Paulina Ołowska, “Slavic Goddesses and the Ushers”, al Teatro Pilat, Ortisei. Opening Biennale Gherdëina 7, 2020
Paulina Ołowska, “Slavic Goddesses and the Ushers”, al Teatro Pilat, Ortisei. Opening Biennale Gherdëina 7, 2020
Paulina Ołowska, “Slavic Goddesses and the Ushers”, al Teatro Pilat, Ortisei. Opening Biennale Gherdëina 7, 2020
Paulina Ołowska, “Slavic Goddesses and the Ushers”, al Teatro Pilat, Ortisei. Opening Biennale Gherdëina 7, 2020
Sculpture Forest Sanctuary, progetto di Antje Majewski e altri. Vista esposizione all'Hotel Ladinia, Biennale Gherdëina 7
Paloma Varga Weisz, Agnieszka Brzeżańska e Paolo Icaro. Vista esposizione alla Sala Trenker, Biennale Gherdëina
Agnieszka Brzeżańska e Ingrid Hora. Vista esposizione alla Sala Trenker, Biennale Gherdëina
Pavel Büchler, Habima Fuchs e Pakui Hardware. Vista esposizione alla Sala Trenker, Biennale Gherdëina
Josef Dabernig, Cinema of Worldmaking, 2020. Installation view at Hotel Ladinia, Ortisei. Biennale Gherdëina 7
Josef Dabernig, Cinema of Worldmaking, 2020. Installation view at Hotel Ladinia, Ortisei. Biennale Gherdëina 7
Josef Dabernig, Heavy Metal Detox, 2019. Video, 12'. Vista installazione al Dr. Pietro Rigotti Zahnarztpraxis, Ortisei. Biennale Gherdëina 7
Paulina Ołowska, “Slavic Goddesses and the Ushers”, al Teatro Pilat, Ortisei. Opening Biennale Gherdëina 7, 2020
Paulina Ołowska, “Slavic Goddesses and the Ushers”, al Teatro Pilat, Ortisei. Opening Biennale Gherdëina 7, 2020
Paulina Ołowska, “Slavic Goddesses and the Ushers”, al Teatro Pilat, Ortisei. Opening Biennale Gherdëina 7, 2020
Paulina Ołowska, “Slavic Goddesses and the Ushers”, al Teatro Pilat, Ortisei. Opening Biennale Gherdëina 7, 2020
Paulina Ołowska, “Slavic Goddesses and the Ushers”, al Teatro Pilat, Ortisei. Opening Biennale Gherdëina 7, 2020
Paulina Ołowska, “Slavic Goddesses and the Ushers”, al Teatro Pilat, Ortisei. Opening Biennale Gherdëina 7, 2020
Paulina Ołowska, “Slavic Goddesses and the Ushers”, al Teatro Pilat, Ortisei. Opening Biennale Gherdëina 7, 2020
Sculpture Forest Sanctuary, progetto di Antje Majewski e altri. Vista esposizione all'Hotel Ladinia, Biennale Gherdëina 7
Gli ambiti tematici precedentemente trattati riguardano il significato del patrimonio culturale, la ricerca di un posizionamento strategico storico, l'elogio del comune, l'onnipresenza della natura e della sua "industria" – che stanno per ricevere un inquadramento sociale e politico senza alcuna ignoranza della poetica, dello spirituale e dell'esistenziale, dispiegando così ulteriormente la complessità del linguaggio volgare con un'attenzione alla continuità e alla perseveranza della tradizione, alla sua necessaria riscrittura e disfacimento, nonché alle sue potenzialità trasformative.
Biennale Gherdëina. La 7° edizione sta per avere inizio
Installazione del Circolo Biennale Gherdeina VI, 2018
Biennale Gherdëina. La 7° edizione sta per avere inizio
Fabien Vallos, Il dipartimento degli avvoltoi (Departimënt di valtoies), 2018, dalla Biennale Gherdëina VI. Banchetto Pubblico, 23.06.2018 in collaborazione con lo chef Armin Mairhofe.
Biennale Gherdëina. La 7° edizione sta per avere inizio
Gianni Pettena, POIESIS, 2018, dalla Biennale Gherdëina VI. Installation, performance, cartone corrugato. Courtesy l'artista, foto Simon Perathoner.
Biennale Gherdëina. La 7° edizione sta per avere inizio
Giuseppe Penone, Scrive, legge, ricorda. Alfabeto. Cuneo di ferro da piantare in un albero, l’albero crescendo lo assimilerà. 1972, from Biennale Gherdëina VI. 3 fotografie ognuna 20 x 20 cm, anvil 5x43 cm. Courtesy di AGIVERONA Collezione, foto Simon Perathoner.
Biennale Gherdëina. La 7° edizione sta per avere inizio
Installazione del Circolo Biennale Gherdeina VI, 2018
Biennale Gherdëina. La 7° edizione sta per avere inizio
Fabien Vallos, Il dipartimento degli avvoltoi (Departimënt di valtoies), 2018, dalla Biennale Gherdëina VI. Banchetto Pubblico, 23.06.2018 in collaborazione con lo chef Armin Mairhofe.
Biennale Gherdëina. La 7° edizione sta per avere inizio
Gianni Pettena, POIESIS, 2018, dalla Biennale Gherdëina VI. Installation, performance, cartone corrugato. Courtesy l'artista, foto Simon Perathoner.
Biennale Gherdëina. La 7° edizione sta per avere inizio
Giuseppe Penone, Scrive, legge, ricorda. Alfabeto. Cuneo di ferro da piantare in un albero, l’albero crescendo lo assimilerà. 1972, from Biennale Gherdëina VI. 3 fotografie ognuna 20 x 20 cm, anvil 5x43 cm. Courtesy di AGIVERONA Collezione, foto Simon Perathoner.
Tre capitoli sulla sociologia dell'incontro e la politica del plurale costituiranno il nucleo delle "vie del mondo": l'ecologia dell'altro - sul rilancio della relazionalità (dopo la riflessione di Philippe Descola sul binario natura-cultura), a lode delle mani - sul mestiere del tatto (esaltato dal sogno di Henri Focillon di autonomia dell'arte nei domini dei materiali, delle tecniche e dei segni) e sulla nuvola del possibile - sulla diffusione dell'entusiasmo e del potere di differenziazione (riferendosi al passaggio da capitale-lavoro a capitale-vita di Maurizio Lazzarato).
Le nozioni di responsabilità e di umiltà collegano tutti e tre i capitoli nel tentativo di definire le agenzie di risposta e di cura, le principali sfide nel processo attivo del worldmaking. Da Agnieszka Brzeżanska (POL), a Pavel Büchler (CZE/UK), a Habima Fuchs (CZE), Petrit Halilaj e Alvaro Urbano (RKS - ES), tra cui Paolo Icaro (ITA), Kris Lemsalu (EST), Sharon Lockhart (USA), Paulina Ołowska (POL), Pakui Hardware (LIT), Maria Papadimitriou (GR), Marinella Senatore (ITA) e Paloma Varga Weisz (GER), 34 artisti diversi rendono un perfetto omaggio alla complessità del linguaggio volgare con un'attenzione alla continuità e alla perseveranza della tradizione, alla sua necessaria riscrittura e disfacimento e alle sue potenzialità trasformative
In questo periodo di incertezza, di attesa e di cambiamento, questa Biennale del paesaggio potrebbe offrire un importante contributo sociale. Organizzando la settima edizione della Biennale Gherdëina, inviando un segnale positivo di speranza. L'arte contemporanea è un elemento chiave di una cultura in costante evoluzione in relazione alle variabili e ai fattori ambientali.
- Titolo:
- Biennale Gherdëina 2020
- Date espositive:
- Dall’8 agosto al 20 ottobre 2020
- Curata da:
- Adam Budak
- Sede:
- Zënza Sëida VFG
- Indirizzo:
- Pontives 8, IT-39046 Ortisei, BZ