Le distanze cinematografiche di Rosa Barba

A Milano, una nuova scultura cinetica in 35mm introduce una mostra personale che accorpa densità astronomiche e consistenze filmiche.

Rosa Barba, Pensiero Spaziolungo, 2017, Vistamarestudio, Milano, settembre 2018

Oltre un anno fa, a Milano, Pirelli Hangar Bicocca ha presentato una ricognizione monografica di Rosa Barba dal titolo Source to Poem to Rhythm to Reader e curata da Roberta Tenconi. Un progetto che riuniva quattordici lavori realizzati dal 2009, includendo film in pellicola 35mm e 16mm, sculture cinetiche e interventi site spcific nello spazio dello Shed.
Il 4 settembre, l’artista di stanza a Berlino, a pochi giorni dall’inaugurazione della mostra più estesa mai dedicatale da un museo in Canada (Remai Modern, Send Me Sky, 28 settembre 2018) installa Pensiero Spaziolungo, prima personale nella neo-nata galleria Vistamarestudio. Lo spazio è stato inaugurato a marzo, con un percorso dell’americano Tom Friedman. Il programma della galleria è focalizzato su progetti concepiti specificatamente da artisti italiani e internazionali, intra-generazionali, con l’intenzione di sfidare e indagare il visitatore.

Pensiero Spaziolungo, l’ultima mostra personale di Rosa Barba in uno spazio privato in Italia, introduce una scultura filmica realizzata nel 2018, in aggiunta ad una selezione di lavori composti nei masi passati; una prosecuzione, da parte dell’artista, dell’esplorazione del linguaggio in pellicola come materia linguistica. Per l’occasione, le stanze della galleria sono state quasi del tutto oscurate mentre spesso il silenzio deli ambienti è interrotto da differenti, sincopate colonne sonore. Il titolo dell’intera mostra cita quello di un’installazione luminosa, posta sul pavimento, per l'appunto Pensiero Spaziolungo. Il lavoro, come parte di una serie più ampia di intricati tubi al neon, creati e allestiti per la prima volta negli spazi settecenteschi del giardino di Villa Medici a Roma, e si dispiega come significante di un verso poetico. Le due parole devono essere letto a partire dal basso, dal pavimento, completando l’immagine della luce che ne proviene e lasciando filtrare, come una sorta di attrattore, materiali visuali circostanti, emessi da diverse fonti.

Rosa Barba, Near the Small Magellanic Cloud, 2018, testo intagliato su feltro, Vistamarestudio, settembre 2018
Rosa Barba, Near the Small Magellanic Cloud, 2018, testo intagliato su feltro, Vistamarestudio, settembre 2018

Quasi frontalmente è stata posizionata, Drawn by Pulse, una scultura cinetica muta in 35mm, girata presso l’Harvard Astronomical Observatory; un lavoro che porta con sé la scoperta ri-narrata delle Cefeidi, assieme allo sfarfallio tremolante delle stelle, osservate dalla astronoma americana Henrietta S. Leavitt; scienziata che ha lavorato presso l’Harvard College Observatory come Harvard human computer.In questo lavoro Rosa Barba ritrae le stelle quali proiettori di pellicole, incorporando remotamente lo sguardo da regista di Henrietta S. Leavitt, dato che, grazie alla sua scoperta, l’universo cominciò ad apparire estremamente più vasto rispetto a come era mai stato immaginato in precedenza. Quasi fosse una sorta di conseguenza di questo lavoro, l’artista entra in contatto ancora una volta con l’immaginario derivante dall’esperienza delle proprie ricerche dirette, documentali su un determinato paesaggio e sui limiti della sua percezione, che scende a patti con dati pragmatici come quantificazione e calcolo del colore o scale di brillantezza delle stelle; resi possibili grazie anche al potente telescopio di Harvard al quale l’artista ha avuto accesso.

Fra tracce performative decodificate (Language Infinity Sphere); un frammento di testo scritto a mano ed esposto su pellicola 70mm (Footnote (…being able to perceive it…) e un manifesto stampato sul feltro (Near the Small Magellanic Cloud) il centro della mostra resta il concetto di evocazione riproduttiva di un’esperienza legata ad una data realtà, attraverso i significati delle descrizioni cinematografiche e delle simulazioni astronomiche. Nell’ultima stanza, il percorso espositivo giunge al termine attraverso un film su pellicola 16mm, girato a Rotterdam e ispirato alla storia dell’astronomo Keplero. In questa sala una composizione musicale di Jan St. Werner armonizza, o meglio, cattura geografie surreali, sci-fi e alterate temporalmente, ispirandosi alla vita di un uomo che ha immaginato come descrivere un pianeta, coprendo distanze semplicemente impensabili da raggiungere.

Titolo mostra:
Rosa Barba. Pensiero Spaziolungo
Date di apertura:
4 settembre - 7 ottobre 2018
Sede:
Vistamarestudio
Indirizzo:
Viale Vittorio Veneto 30, 20124 Milano

Ultimi articoli di Arte

Altri articoli di Domus

Leggi tutto
China Germany India Mexico, Central America and Caribbean Sri Lanka Korea icon-camera close icon-comments icon-down-sm icon-download icon-facebook icon-heart icon-heart icon-next-sm icon-next icon-pinterest icon-play icon-plus icon-prev-sm icon-prev Search icon-twitter icon-views icon-instagram