Il muro di Trump diventa un’opera d’arte

Da opera d’arte Prototypes diventerà (forse) monumento nazionale. 8 prototipi di muro per marcare il confine tra Messico e California.

Il prossimo 20 gennaio sarà un anno dal suo insediamento come presidente. Intanto le prove del muro di Trump sono un’opera d’arte di paesaggio, dal titolo Prototypes. Si tratterebbe di otto tipologie di muro scelte per espandere la divisione il confine tra Messico e California. Una barriera di confine c’è sempre stata, ma Trump durante la campagna elettorale aveva suggerito di ampliarlo (e di farlo pagare al Messico). 

Prototypes, San Diego, Stati Uniti. Courtesy of MAGA / Bjarni Grimsson

Il progetto Prototypes è un’opera d’arte di paesaggio dalla natura provvisoria, ma l’organizzazione no-profit Maga sta lavorando per farlo diventare un monumento storico e permanente, protetto dal Antiquities Act del 1906. L’associazione organizza dei tour tra San Diego (California) e Tijuana (Messico), in date stabilite, per mostrare le diverse tipologie di muro nel contesto del confine. Dopo la richiesta del presidente Trump del 27 gennaio di “miglioramento della sicurezza del confine” (Border Security and Immigration Enforcement Improvements), “usando materiali e tecnologia per migliorare l’efficienza di controllo del confine a sud” – quello messicano – il Customs and Border Protection ha emesso il 17 marzo 2017 due richieste di proposte per acquistare il design di muri, con l’intento di realizzarne più prototipi. Il Custom e Border Protection ha premiato otto prototipi provenienti da sei compagnie. Quattro sono di cemento rinforzato, altri quattro aggiungono degli altri materiali di costruzione. Il 26 settembre scorso sono cominciati i lavori di costruzione e si sono conclusi 30 giorni dopo, il 26 ottobre 2017. Il 27 novembre invece sono cominciati i test di sicurezza per impedire i tentativi di “scavare, scalare, violare” i muri. La scelta e il design finale prevedono la costruzione di 2000 miglia di muro. 

Prototypes, San Diego, Stati Uniti. Courtesy of MAGA / Bjarni Grimsson

L’organizzazione Maga richiede che questi prototipi di muro vengano considerati quel che sono: un’opera d’arte di una memoria storica – che sia satira o meno – e che non vengano demoliti. In ogni caso, una cosa è certa: al momento sono stati gli Stati Uniti che hanno finanziato gli 8 muri, e non, come suggeriva provocatoriamente il presidente Trump, il Messico. 

Fig.1 Prototypes, San Diego, Stati Uniti. Courtesy of MAGA / Bjarni Grimsson
Fig.2 Prototypes, San Diego, Stati Uniti. Courtesy of MAGA / Bjarni Grimsson
Fig.3 Prototypes, San Diego, Stati Uniti. Courtesy of MAGA / Bjarni Grimsson
Fig.4 Prototypes, San Diego, Stati Uniti. Courtesy of MAGA / Bjarni Grimsson
Fig.5 Prototypes, San Diego, Stati Uniti. Courtesy of MAGA / Bjarni Grimsson
Fig.6 Prototypes, San Diego, Stati Uniti. Courtesy of MAGA / Bjarni Grimsson
Fig.7 Prototypes, San Diego, Stati Uniti. Courtesy of MAGA / Bjarni Grimsson
Fig.8 Prototypes, San Diego, Stati Uniti. Courtesy of MAGA / Bjarni Grimsson
Fig.9 Prototypes, San Diego, Stati Uniti. Courtesy of MAGA / Bjarni Grimsson
Fig.10 Prototypes, San Diego, Stati Uniti. Courtesy of MAGA / Bjarni Grimsson
Fig.11 Prototypes, San Diego, Stati Uniti. Courtesy of MAGA / Bjarni Grimsson
Fig.12 Prototypes, San Diego, Stati Uniti. Courtesy of MAGA / Bjarni Grimsson
Fig.14 Prototypes, San Diego, Stati Uniti. Courtesy of MAGA / Bjarni Grimsson
Fig.15 Prototypes, San Diego, Stati Uniti. Courtesy of MAGA / Bjarni Grimsson
  • Prototypes, opera d'arte di paesaggio
  • San Diego, California
  • MAGA, organizzazione no-profit