Benché l'interno del Bass Museum sia ben climatizzato, questo senso di calore avvolgente e l'acuta consapevolezza dei corpi e degli oggetti come impiantati nel gel di una capsula di Petri sono molto importanti nella mostra di Wurm. Una delle sue opere, Mies van der Rohe – Melting, una scultura in acrilico che rappresenta un grattacielo miesiano (alto circa un metro) in un'immobile colatura di se stesso, evoca con particolare chiarezza questo senso di misurato, stagnante collasso. Altre opere, che avvolgono invisibili torsi in indumenti bronzei (House I, House II) o scheletrici arredi in caldi maglioni (Architecture), sembrano far rivivere corpi gelidi e gelidi progetti dalla loro ipotermia.
Wurm tende maglioni di lana su fredde pareti bianche: Knitted Wall II (Metal Pink) e Knitted Wall (Mental Purple). E le sculture intitolate The bob (Il cenno: grandi suggerimenti di polistirolo e vernice, alti da due metri a tre metri, che si pigiano in una sala come estranei su una pista da ballo) invitano la fantasia a raggomitolarsi su se stessa o nell'ombelico (o peggio) di un nudo rubensiano per un riposino ristoratore.