The Pro-test Lab

Un'esperienza artistica nata in risposta alla privatizzazione dell'ex-cinema Lietuva a Vilnius, Lituania.

Dalla dichiarazione di indipendenza del 1990, la Lituania è stata soggetta a un violento processo di privatizzazione, demolizione e sviluppo urbanistico. Immobiliaristi e speculatori, in combutta con impiegati corrotti dei governi locali, hanno dato inizio a un periodo di rapidissimo sviluppo mosso interamente dalla logica del guadagno. Sono stati così demoliti molti spazi pubblici ed edifici iconici lituani, mentre l'opinione pubblica veniva blandita dalla promessa che modelli di sviluppo urbanistico come quelli di Shanghai, Rio o Bilbao avrebbero reso il paese più appetibile a invesititori stranieri, cancellandone più rapidamente il passato sovietico.

Spazi pubblici, vita culturale, opinione pubblica sono state le vittime principali. Vengono percepiti esclusivamente come derelitti monumenti del passato, memoriali dell'ideologia sovietica.

Durante il periodo sovietico il cinema è stato cruciale per la vita culturale del paese, fatto che ha coinciso con la costruzione di grandi sale cinematograficche nei centri di molte città lituane. Questi cinema hanno da sempre giocato un ruolo fondamentale nella vita culturale del paese. Con l'indipendenza, questi enormi edifici statali hanno attirato l'attenzione di urbanisti e immobiliaristi, con il risultato che quasi tutti i cinema di Vilnius sono stati trasformati in condomini, supermercati, casinò e centri commerciali.

L'ultimo cinema a essere privatizzato e demoplito si chiamava, simbolicamente Lietuva, Lituania, ed era stato costruito nel 1965 in pieno stile modernista sovietico. Era il più grande cinema lituano con più di mille posti a sedere e uno schermo di 200 metri quadrati, che lo rendeva la sede ideale del "Vilinius Film Festival" e un luogo culturale importante nell'immaginario di un'intera generazione. Il suo nome era diventato simbolo dell'identità nazionale durante l'occupazione in quanto privo di riferimenti all?URSS. "Vediamoci al Lietuva" aveva un significato culturale preciso e la vasta piazza antistante offriva un luogo ideale per incontrarsi, discutere e passare il tempo.

Nel 2002 le autorità municipali di Vilnius hanno venduto in sordina il Lietuva a degli immobiliaristi privati, a condizione che l'edificio continuasse a svolgere la sua funzione di cinema per altri tre anni, fino al luglio 2005.

Non è strano che in Lituania in tutti questi anni non si siano levate voci di dissenso? Perchè la gente è stata così indifferente? Perchè non ci sono state manifestazioni come quelle degli anni della Singing Revolution?

Si potrebbe pensare che le attività culturali, urbane e politiche per protestare e reclamare spazi pubblici abbiano origine nelle democrazie occidentali, e che un passato sovietico di repressione abbia semplicemente cancellato questo tipo di attività dalla memoria della gente; che ormai non sia più possibile utilizzare il discorso della memoria della gente; che ormai non sia più possibile utilizzare il discorso della protesta perchè questo vorrebbe dire rivolgere uno sguardo al passato, al regime stalinista e alla violenta repressione dei gulag. Per questo l'idea di protesta e di simili pratiche di sinistra hanno un significato negativo per molte persone nei paesi dell'ex-Unione Sovietica.

Ma la possibilità di protestare è ostacolata anche dallo Stato e dal Mercato, che promuovono un'imitazione neo-liberale della democrazia intesa come consenso, rifiutando e al tempo stesso utilizzando ogni forma di antagonismo.

Se la protesta è impossibile e la resistenza inimmaginabile, che tipo di strategia di può usare l'arte per generare nuove forse di protesta? E se non succede spontaneamente, è possibile forse produrla, fare in modo che accada? Come possiamo sviscerare le contraddizioni invisibili di un luogo?

A marzo del 2005 l'ex-biglietteria del Lietuva è stata occupata e trasformata in un laboratorio di pro-test(a) (Pro-test Lab): gli abitanti della città sono stati invitati a proporre diversi contesti per manifestare, con lo scopo non solo di spingere all'azione, ma anche di attuarla.

Partendo dal caso esemplare della distruzione del Lietuva, il Pro-test Lab si è costituito come spazio e archivio di varie forme di protesta e procedimenti giuridici contro la privatizzazione degli spazi pubblici per mano di società multinazionali.

Il Pro-test Lab è così diventato uno strumento di registrazione. Facendo riferimento ai primi modelli della cinepresa dei fratelli Lumiére che avevano la duplice funzione di girare il film e di proiettarlo, questo strumento è stato capace di generare azioni e forme di protesta. Ha catturato la protesta, che si accumula matura, rimanendo tuttavia non identificata, senza voce sempre alla ricerca di un formato e di un modo per farsi sentire. Si è trasformato in un luogo di protesta che estende la rivendicazione artistica alla resistenza politica.

La pratica artistica dovrebbe riflettere i cambiamenti, ma il vero problema è, una volta di più, come contribuire a questo cambiamento. È possibile dar luogo a operazioni che non si fermino all'analisi o alla riflessione, ma che siano in grado di generare trasformazioni? Come organizzare la capacità di istigare il cambiamento?

Il Pro-test Lab si è confrontato con la produzione collettiva e partecipazione, e si è posto l'obiettivo di creare una comunità per attivare l'immaginazione politica e culturale della gente. Il movimento "Per la lituania senza virgolette" (For Lithuania without quotation marks) è stato fondato a sostegno del cinema e del progetto. I cittadini di Vilnius che partecipano al Pro-test Lab provengono da comunità e gruppi sociali diversi, a volte in antagonismo fra loro, giovani e vechhi, studenti e pensionati, intellettuali e operai – ma tutti cercano di immaginare una forma di protesta positiva. Con un trattino, trasformando il pro r il test in azione, hanno costruito una nuova identità per il luogo, oltre a creare uno spazio per sperimentare il potenziale della protesta.

Per dare inizio al progetto abbiamo organizzato una mailing-list aperta a racconti e uno spazio in cui cercare forme e formati contemporanei di disobbedienza in alternativa a un sistema unico. Lo spazio è stato anche aperto a situazioni di conflitto quando un piccolo gruppo di studenti di architettura, attivisti del partito ambientalista, vegani anarchici, musicisti, studenti di comunicazione e cinema, animatori, cineasti e produttori, studenti di teatro, membri del partito socialdemocratico, leader locali, passanti casuali e visitatori frequenti di sono opposti, hanno collaborato, discusso e resistito gli uni agli altri. Si è così creato uno spazio per socializzare e fare errori. Non uno spazio di consenso, ma di produzione.

Il Pro-test Lab è un progetto artistico che vuole organizzare una collezione di immagini e oggetti e la relazione prodotta nell'atto della protesta. Le mappe dell'archivio cercano di mettere in scena una piattaforma autonoma per l'azione attraverso un processo artistico che sappia penettrare la realtà attraverso azioni politiche. Questo è stato sviluppato sia all'interno che all'esterno del sistema dell'arte, con un'attenzione verso la tensione prodotta da questa relazione.

L'archivio è stato costruito attraverso eventi di produzione artistica messi in scena come una campagna per rivendicare gli spazi pubblici come metodo di protesta, In questo modo, opera sul dibattito creatosi con il conflitto tra il pubblico e la privatizzazione, fra arte ed etica, attivismo e produzione. Nato come progetto artistico, il Pro-test Lab sta archiviando tutte le possibilità di un'impossibile protesta organizzata dalla gente contro la situazione specifica di privatizzazione degli spazi pubblici.
Vip Market, street game di fronte al cinema Lietuva, organized by ASK,
Vilnius 2005
Vip Market, street game di fronte al cinema Lietuva, organized by ASK, Vilnius 2005
Dogs barking will not disturb the clouds, evento per cani di razze diverse, piazza di fronte al cinema Lietuva, Vilnius 2005
Dogs barking will not disturb the clouds, evento per cani di razze diverse, piazza di fronte al cinema Lietuva, Vilnius 2005
Sold out, 2005, poster action in spazi pubblici, 2005
Sold out, 2005, poster action in spazi pubblici, 2005
Human-chain of swimming enthusiasts, azione davanti ell’ex-piscina
Žalgiris, Vilnius 2005
Human-chain of swimming enthusiasts, azione davanti ell’ex-piscina Žalgiris, Vilnius 2005
"Fluxus East" Kunstlerhaus Bethanien, Berlin, 2007. Vista dell'installazione
"Fluxus East" Kunstlerhaus Bethanien, Berlin, 2007. Vista dell'installazione
"Devices for Action" MACBA, Barcellona, 2008. Vista dell'installazione
"Devices for Action" MACBA, Barcellona, 2008. Vista dell'installazione
Gwangju Biennale 2006, Korea. Vista dell'installazione
Gwangju Biennale 2006, Korea. Vista dell'installazione

Ultimi articoli di Arte

Altri articoli di Domus

Leggi tutto
China Germany India Mexico, Central America and Caribbean Sri Lanka Korea icon-camera close icon-comments icon-down-sm icon-download icon-facebook icon-heart icon-heart icon-next-sm icon-next icon-pinterest icon-play icon-plus icon-prev-sm icon-prev Search icon-twitter icon-views icon-instagram