Queste microcase in legno sono progettate per il glamping nei boschi del Giappone

Negli anni del boom economico giapponese, tra la fine del XX secolo e l’inizio del XXI, numerose nuove strutture ricettive sono state costruite, molte anche in contesti montani, spesso con scarso rispetto per il paesaggio e l’ambiente naturale. In reazione a questa tendenza nasce Earthboat: un modello abitativo su piccola scala, flessibile, trasportabile, pensato per essere inserito in aree rurali del Giappone in modo leggero e reversibile.

Il progetto si traduce in una cabina mobile realizzata interamente in legno di cedro giapponese, concepita per offrire un’esperienza a stretto contatto con la natura, riducendo al minimo l’impatto sul suolo e sui cicli biologici. Le unità, prefabbricate e trasportate in loco, vengono installate a secco su piattaforme rialzate, consentendo una posa rapida e una riduzione significativa dell’impronta ecologica.

L’architettura è essenziale e archetipica, ispirata alla forma della casa con tetto a capanna, ma reinterpretata attraverso un gioco di pieni e vuoti. Il tetto asimmetrico libera una delle falde, sotto la quale si apre uno spazio coperto ma permeabile, che funge da soglia tra l’interno della cabina e il paesaggio circostante. La zona notte dialoga direttamente con l’esterno grazie a una grande vetrata, mentre una dotazione minima — cucina, bagno, spazio contenuto ma funzionale — ne rafforza il carattere di essenzialità. Un piccolo vano accoglie una sauna, elemento che richiama la tradizione termale locale, mentre una vasca d’acqua all’aperto completa il percorso esperienziale. La piattaforma su cui poggia la cabina può essere configurata con pareti perimetrali in legno, chiudibili o apribili a seconda delle condizioni climatiche o delle necessità abitative, rendendo Earthboat un dispositivo architettonico flessibile, in equilibrio tra permanenza e reversibilità.