Granito e vetro: lo studio Dyvik Kahlen ha affrontato la ristrutturazione di un’antica casa immersa in un bosco del Portogallo valorizzando la tensione tra la matericità densa della pietra e la leggerezza immateriale del vetro. La prima ad completata è per ora una nuova serra, vicina alla casa, mentre questa è ancora in fase di trasformazione.
La futura abitazione prenderà forma attraverso un’alternanza di stanze chiuse e aperte, che instaureranno nuove relazioni con il paesaggio circostante. Le murature esistenti saranno mantenute o ricostruite a secco, grazie a un sistema di isolamento attivo che consente di preservare integralmente la pietra. Tubi di rame integrati nelle pareti esterne garantiranno il riscaldamento nei mesi più freddi, regolando temperatura e umidità interna tramite calore radiante.
Tra i muri a secco si snoda un sentiero, segnato da pietre nel terreno, che conduce alla nuova serra: un volume triangolare in vetro, parzialmente interrato. Il risultato è di abitare per circa un metro nello spessore del suolo, entrando fisicamente a farne parte. La navata trasparente è ottenuta accostando lastre di vetro che lavorano in appoggio, irrigidite da una leggera struttura metallica. Alla vasca di cemento integrata nel suolo si appoggia, così, un volume smaterializzato che sembra traslare l’archetipo della tenda in chiave contemporanea.
È, però, una contemporaneità primitiva che, senza cedere a vezzi tecnologici, gioca su una serie di rimandi tra realismo e astrazione, organicità e assolutezza, chiusura e trasparenza, andando ben oltre il mandato funzionale della classica idea di serra. All’interno si trovano pochi arredi, alcuni dei quali disegnati e venduti dallo studio Dyvik Kahlen, come i lettini e le lampade che, in sintonia con l’architettura che li racchiude, esprimono l’idea di un abitare essenziale che enfatizza il rapporto con la natura.
