Il moderno ritrovato: un restauro innovativo nella città industriale di Olivetti

Il restauro con retrofit energetico di Villa Rossi a Ivrea racconta il ruolo importante del patrimonio moderno nel contemporaneo, quando si lavora con attenzione sulla sua identità architettonica.

Enrico Giacopelli di G Studio ha progettato il restauro di Villa Rossi, una residenza per dirigenti Olivetti completata nel 1961 su disegno di Emilio A. Tarpinio all’interno dell’Ufficio Consulenza Case Dipendenti. La casa appartiene al complesso che forma la città industriale moderna di Ivrea, sito UNESCO dal 2018 e espressione tangibile di una visione colta e illuminata dell’imprenditoria italiana che ha saputo integrare innovazione tecnologica, design del prodotto e sensibilità sociale. Le architetture di questa città sono state disegnate da maestri come Figini, Pollini, Gabetti, Isola, Vittoria, Gardella, Zanuso, e ben incarnano il senso civico del patto sociale tra borghesia e proletariato che a Ivrea ha trovato un fertile terreno di sperimentazione.

Il restauro di Villa Rossi consiste in una serie di operazioni su singole componenti tese a migliorare il comfort termo-igrometrico senza alterare l’estetica originaria. Per raggiungere la classe energetica B, si è agito sui tamponamenti, restaurando i serramenti e dotandoli di vetri a bassa emissività, correggendo i ponti termici di pareti e copertura e aumentando le prestazioni della coibentazione. Nuove canalizzazioni hanno permesso di migliorare la circolazione dell’aria nelle intercapedini, raggiungendo anche i locali interrati.

L’immagine della villa è stata preservata coordinando azioni di pulizia, ripristino e consolidamento degli elementi di facciata. Le scorte fortunosamente ritrovate in cantina hanno permesso di colmare le lacune e sostituire le parti ammalorate sia del rivestimento in gres sia dei frangisole in terracotta smaltata bianco perlaceo.
La stessa filosofia è stata adottata nel restauro degli interni, specialmente per quanto riguarda gli arredi fissi, mentre la modifica principale ha riguardato i pavimenti in ceramica e linoleum contenente amianto, che sono stati rimpiazzati da parquet in legno di acacia. Il layout interno è stato mantenuto con poche lievi modifiche che hanno interessato l’ampliamento della zona cucina e pranzo e del bagno di servizio.

La restaurata Villa Rossi esprime un nuovo paradigma di intervento sul patrimonio del ‘900, dove lo scopo di mantenere l’originalità iconica e materica del manufatto si sposa con la necessità di adeguarlo alle esigenze della contemporaneità: un modo efficace per dare continuità e futuro a una delle più importanti vicende architettoniche italiane.

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