Existenzminimum, artigianalità e sostenibilità in un rifugio in Val Trebbia

Un minuscolo edificio tra i boschi dell'Appennino è un omaggio ai valori dell’essenzialità in architettura, del sapere artigianale e del rispetto per l’ambiente.

Costruire alleggerendo il carico antropico che deriva dall’attività edilizia sembra un paradosso: tuttavia, questa piccola opera nel cuore della Val Trebbia, tra boschi e ripidi terrazzamenti, dimostra come sia possibile un equilibrio tra opera artificiale e natura, “smontando” il consueto paradigma insediativo basato su bisogni ipertrofici e immotivati senza rinunciare alla qualità abitativa, indipendentemente dalla metratura.

L’edificio progettato da llabb, ispirato alle capanne nei boschi scandinavi e alle sale da tè giapponesi, con i suoi 12 mq può essere vissuto come studio, rifugio o struttura ricettiva. L’essenziale volume parallelepipedo, sospeso su montanti metallici e accessibile da una passerella, sembra fluttuare nel vuoto e dichiara la volontà di inserirsi “in punta di piedi” nel paesaggio, minimizzando l’impronta ecologica del manufatto. L’intera costruzione, pre-assemblata e montata a secco, è realizzata con una tecnologia modulare che favorisce la massima flessibilità e scalabilità della composizione a seconda del contesto.

llabb,  The Hermitage, Val Trebbia, Italia 2021. Foto Anna Positano, Gaia Cambiaggi - Studio Campo
llabb, The Hermitage, Val Trebbia, Italia 2021. Foto Anna Positano, Gaia Cambiaggi – Studio Campo

Una cura meticolosa per i dettagli e gli aspetti costruttivi caratterizza l’intervento: l’opera, costruita dallo studio durante un workshop estivo, è un chiaro manifesto delle competenze artigianali acquisite dai progettisti, come autodidatti, in un laboratorio di falegnameria allestito in un garage genovese, prima di avviare la loro attività professionale.

Pareti, solaio e soffitto sono rivestiti in pannelli di multistrato marino di Okoumè, legno prescelto per la sua resistenza agli agenti atmosferici. I fronti nord-ovest, sud-ovest e nord-est, schermati per proteggere l’intimità domestica, sono caratterizzati da un’ orizzontalità accentuata dal gioco di fughe, alternativamente vuote o riempite da profili sporgenti che creano vivaci effetti chiaroscurali sui prospetti; il fronte sud-est, interamente vetrato, lascia filtrare lo sguardo verso la terrazza panoramica ed il paesaggio.

llabb,  The Hermitage, Val Trebbia, Italia 2021. Foto Anna Positano, Gaia Cambiaggi - Studio Campo
llabb, The Hermitage, Val Trebbia, Italia 2021. Foto Anna Positano, Gaia Cambiaggi – Studio Campo

All’interno, una spazialità luminosa e dilatata connota l’ambiente: un piano d’appoggio lineare e continuo, che funge allo stesso tempo da scrivania, seduta e contenitore, fiancheggia lo spazio polifunzionale mentre la parete che racchiude il piccolo bagno ospita un letto a ribalta.

Il prototipo è stato concepito per essere totalmente off-grid, con pannelli fotovoltaici collegati a una batteria di accumulo e wc compostabile.

Ambienti minimi, ibridi e multifunzionali, arredi a scomparsa e su misura disegnati con un raffinato approccio artigianale: un’interpretazione in chiave contemporanea, a quasi cent’anni dal CIAM che li ha introdotti, dei principi dell’Existenzminimum, a dimostrazione che può si vivere bene anche con il minimo necessario e con il massimo riguardo per l’ecosistema.  

Progetto:
The Hermitage
Luogo:
Val Trebbia
Progetto architettonico:
llabb
Team di progetto:
Federico Robbiano, Luca Scardulla con Alberto Righetti e Simone Camera
Committente:
Privato (Federico Robbiano e Luca Scardulla)
Completamento:
2021

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