Nel comune di Cruïlles in Catalogna, dove ancora si respira un’aria di Medioevo – dalle torri romaniche alle architetture in pietra diffuse nel centro cittadino – lo studio Majoral Tissino Architects ha ridato vita ad un immobile in disuso trasformandolo in un ambiente residenziale caldo e accogliente.

L’intervento consiste nella ristrutturazione di un edificio situato in posizione angolare rispetto a due strade consolidate nel tessuto storico della città, allo scopo di ospitare spazi residenziali aggiuntivi rispetto alla casa adiacente e ad esso collegata, precedentemente ristrutturata dal medesimo studio e già dotata dei requisiti di abitabilità, con cucina, sala da pranzo, soggiorno e camere da letto.

L’ultimo fabbricato ristrutturato, con caratteristiche tipologiche differenti rispetto all’abitazione confinante, è connotato da muri portanti in pietra e copertura a due falde e si distribuisce su un primo livello seminterrato, con volta a botte, e su un secondo livello.

Il progetto prevede la collocazione, al primo livello, di un’ampia sala giorno; il collegamento tra i due edifici, situati a quote diverse, è risolto con un gioco di alzate in cemento liscio che creano una piattaforma pavimentale uniforme in contrasto con la scabra matericità delle pareti lapidee e della volta: tra i dislivelli, si adagiano l’ampio divano, la zona camino e la zona cocktail rifinite con elementi d’arredo essenziali ed eleganti.

Al secondo livello, si situa lo studio con affaccio su un ampio terrazzo-patio, esposto ad est, mentre la camera matrimoniale – con vista sui tetti della città, sul paesaggio dell’Empordà con il Montgrí sullo sfondo e sulla torre di Cruïlles – si colloca su un soppalco in legno che non altera la struttura originaria dell’immobile.

Per aumentare la luminosità della sala al primo livello, originariamente garantita solo da due piccole finestre rivolte a Nord, sulla facciata Ovest è stata ricavata una grande finestra che illumina il nucleo di comunicazione verticale e, sulla parete confinante con la casa precedentemente ristrutturata, una nuova apertura che permette di captare la luce naturale dal patio.

Gli elementi di finitura, dal legno naturale alle tramezze leggere intonacate di un bianco astratto, sembrano quasi “fluttuare” negli ambienti massicci e umbratili di medioevale memoria, dichiarando una esplicita volontà di differenziazione della nuova opera dalla preesistenza, con cui l’intervento si rapporta con rispetto e delicatezza.