Incastonata tra boschi di pini di un’isolotto del fiume Moscova, il quale attraversa con ben tre ansie la città di Mosca, SAOTA progetta una casa privata. Nonostante la posizione relativamente isolata dal contesto metropolitano, la sfida principale dello studio sudafricano è stata mediare tra la tradizione architettonica della capitale e la preziosa eredità naturale dell’isola.

Il prospetto rivolto verso la strada risulta pesante e protettivo, riecheggiando il carattere monolitico dell’architettura di Mosca, fornendo però un riparo dalle calde estati e dai freddi inverni. Qui, l’ingresso viene celebrato da un volume rivestito in pannelli di bronzo forato e retroilluminato, invitando i residenti all’interno con una calda luce e dando un accenno agli interni lussureggianti. Di contrappunto, il prospetto del giardino posteriore è leggero e moderno, è si allunga verso la pineta per mezzo dei piani del tetto estrusi plasticamente.

Anche la caratterizzazione estetica dell’architettura si basa sulla forza espressiva del contrasto: la pesante presenza della facciata in pannelli metallici dialoga con gli interni opulenti, dettagliati da marmi esotici, alcuni retroilluminati, e superfici lignee che portano morbidezza e calore. Tra lo sfarzo degli arredi, una scala scultorea vorticosa contrasta con elementi architettonici angolari che caratterizzano gli spazi del primo piano, delineando un cambiamento di carattere dallo spazio abitativo più pubblico e socievole al piano terra.