Come un totem astratto, il Munch Museum atterra sul lungomare di Oslo

A pochi passi dalla piazza-solarium dell'Opera House di Snøhetta, il museo di Estudio Herreros propone una modalità diversa e complementare di abitare lo spazio pubblico.

Questo progetto è apparso in origine su Domus 1060, settembre 2021

L’apertura della Oslo Opera House di Snøhetta, nel 2008, è stata un punto di svolta per la città norvegese, che si arricchiva di uno spazio pubblico dalle enormi potenzialità, e per la sua immagine internazionale, che da grigia e rigorosa si faceva cool ed edonista. Il Munch Museum di Estudio Herreros, completato nel 2021, è parte della stessa colossale operazione di rinnovamento del waterfront ex-portuale di Oslo. Si tratta del più grande progetto di riqualificazione urbana nella storia del paese nordico, avviato negli anni '80 e variamente aggiornato fino ad oggi.

Altri edifici ad uso pubblico, in primo luogo la Deichman Public Library di LundHagem e Atelier Oslo, sono sorti recentemente a Bjørvika, il settore del porto dove si trovano l’Opera House e il Munch Museum. Questi ultimi, però, da un lato sono le presenze dalla maggiore capacità attrattiva, anche per i turisti, dall’altro si prestano agevolmente a un’analisi comparata, perché dimostrano una simile urgenza di dialogo tra la sede istituzionale e il suo intorno urbano.

Estudio Herreros, Munch Museum, Oslo, Norvegia, 2021
Estudio Herreros, Munch Museum, Oslo, Norvegia, 2021

È un’esigenza a cui forniscono risposte diverse e complementari, sul piano linguistico e spaziale. L’opera è estroversa, trasparente, invasa e brillante di luce naturale; il museo è ermetico con le sue facciate quasi integralmente rivestite in alluminio perforato. La prima ammicca alla land architecture, confondendo le sue forme con gli spazi pubblici che si articolano sopra di esse; il secondo è un totem, una massa compatta e slanciata, che si concede il vezzo della sommità inclinata.

Il loro accostamento attorno alla stessa baia, nel cuore della capitale, che si è ormai traslato qui dai quartieri ottocenteschi del centro, è interessante perché offre due modalità alternative di abitare e spostarsi nello spazio pubblico. Nell’opera non c’è soluzione di continuità tra interno ed esterno, connessi dal piano inclinato della piazza-solarium. Al contrario, un flusso ascendente e introverso scorre attraverso il museo per riemergere e sostare solo sul tetto terrazza. L’Opera House è una piattaforma immersa nella città – praticamente, a livello di usi e vita urbana – e fino nelle acque del suo fiordo. Il Munch Museum è un belvedere panoramico, l'occasione di acquisire un punto di vista distaccato da cui osservare i risultati di trent’anni di trasformazioni.

Estudio Herreros, Munch Museum, Oslo, Norvegia, 2021
Estudio Herreros, Munch Museum, Oslo, Norvegia, 2021
Progetto:
Munch Museum
Programma:
museo
Luogo:
Oslo, Norvegia
Architetti:
Estudio Herreros – Juan Herreros, Jens Richter
Capo progetto:
Gonzalo Rivas
Team di progetto:
Beatriz Salinas, Carlos Canella, Andrea Molina, Paola Simone, Carlos Ramos, Iván Guerrero, Ana Torrecilla, Alberto Sánchez, María Franco, Raúl García, Frank Müller, Víctor Lacima, Carmen Antón, Ramón Bermúdez, Margarita Martínez, Luis Berríos-Negrón, Spencer Leaf, Verónica Meléndez, Xavier Robledo, Ricardo Robustini, Paula Vega
Local architect:
LPO Arkitekter
Superficie:
26.300 mq
Completamento:
2021

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