35 Huntingtower road è l'esito della progettazione congiunta tra lo studio di architettura locale Jolson, lo stylist d’interni Tamsin Johnson e il paesaggista Myles Baldwin. La villa, che viene fatta arretrare rispetto alla strada per essere completamente circondata dal giardino, afferma con forza la sua identità sulla Huntingtower Road, in un sobbargo di Melbourne.

Da un punto di vista compositivo, gli architetti scelgono di ripartire l’edificio su due ordini, un basamento scandito da un sistema di archi e strombature su cui si appoggia un piano superiore terrazzato. Un muro bianco, sempre caratterizzato da flessioni e strombature, cinge il lotto e racchiude il giardino.

Il sistema di pilastri e archi strombati definiscono l’immagine urbana della casa e, seppur formalmente decontestualizzati nel loro linguaggio squisitamente classico, hanno il merito di mediare tra interno, giardino e città.

“Non volevamo che le arcate fossero sottili e prefabbricate, volevamo che fossero gettate in opera e che avessero un peso e una profondità. Questi archi sono profondi 90 cm fino al vetro e poi altri 10 cm internamente. La sensazione è quella di varcare un colonnato, non una facciata sottile". Raccontano i progettisti.

Negli interni le generose stanze si incastrano in un equilibrato ordine spaziale e, rifinite con pavimenti in rovere naturale, marmi pregiati e arredo su misura, espandono i propri confini verso il giardino. Ciascun angolo di giardino è progettato e studiato in relazione alle prospettive incorniciate dagli interni.

È così che la betulla e il sego cinese con la loro verticalità creano una tettoia verde intorno alla terrazza del secondo livello, mentre a terra i cornioli e gli arbusti formano una tappeto verde in cui muoversi. Edera e viti si arrampicano invece sulla facciata, invadendo il disegno degli archi e aggiungendo un ulteriore livello di profondità all'insieme.