(ab)Normal, un padiglione che ibrida reale e digitale tra Tbilisi e Milano

Il collettivo reinterpreta i linguaggi dei "content creator" in chiave architettonica e per la Biennale di Tbilisi progetta un padiglione doppio che collega le due città.

In questi ultimi mesi, quasi tutti – dalla generazione alpha ai boomer – si sono abituati a interagire attraverso piattaforme digitali come Zoom, Meet o Instagram, da anni troviamo giovani e giovanissimi utilizzarle per creare contenuti e sperimentare forme di relazione. La realtà virtuale è in grado di trasformare anche gli spazi fisici del nostro quotidiano. Basta vedere i “room tour” organizzati dagli youtuber per vedere come trasformano le loro camere.

Il collettivo milanese (ab)normal interpreta questo fenomeno con il progetto Dicho, un doppio padiglione commissionato dalla Biennale di Tbilisi che collega la capitale della Georgia con la Triennale di Milano. In questo spazio ambiguo si terranno fino al 4 novembre 2020 conversazioni ed eventi contemporaneamente dal vivo e in streaming.

Come suggerisce il nome, Dicho parla della dicotomia tra reale e virtuale. Attraverso delle superfici a scomparsa cromatica (comunemente chiamati green screen, solo che in questo caso sono blu), gli organizzatori e gli ospiti si immergono in una realtà ibrida, che interpreta modalità operative, linguaggi ed estetiche dei nuovi imprenditori digitali.

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