Sophie Delhay Architecte progetta una casa con 240 stanze

Résidence La Quadrata è un complesso per abitazioni basato su un unico modulo universale da 13,6 metri quadri, comune a tutte le tipologie di alloggio.

Sophie Delhay Architecte, Résidence La Quadrata, Digione, Francia, 2019

Sophie Delhay Architecte, Résidence La Quadrata, planimetria urbana

Sophie Delhay Architecte, Résidence La Quadrata, pianta piano terra

Sophie Delhay Architecte, Résidence La Quadrata, pianta primo piano

Sophie Delhay Architecte, Résidence La Quadrata, pianta secondo piano

Sophie Delhay Architecte, Résidence La Quadrata, prospetto nord

Sophie Delhay Architecte, Résidence La Quadrata, prospetto est

Sophie Delhay Architecte, Résidence La Quadrata, prospetto sud

Sophie Delhay Architecte, Résidence La Quadrata, prospetto ovest

Sophie Delhay Architecte, Résidence La Quadrata, sezione

Sophie Delhay Architecte, Résidence La Quadrata, sezioni di dettaglio di un'unità abitativa

Sophie Delhay Architecte, Résidence La Quadrata, piante tipo delle unità abitative

Sophie Delhay Architecte, Résidence La Quadrata, assonometria di dettaglio della "facciata abitata" verso la strada

Sophie Delhay Architecte, Résidence La Quadrata, assonometria di dettaglio della "facciata abitata" verso il cortile

Sophie Delhay Architecte, Résidence La Quadrata, "facciata abitata"

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Alessandro Benetti
12 agosto 2020
Digione, Francia
Sophie Delhay Architecte
residenza
2019

Nell’edificio per abitazioni Résidence La Quadrata, completato recentemente da Sophie Delhay Architecte a Digione, l’unità di base non è l’alloggio, ma la stanza. Ognuna di esse è impostata sullo stesso modulo quadrato, di 13,6 metri quadri di superficie. Una zona giorno corrisponde a due moduli, una loggia o una camera a un modulo, un bagno o una cucina a mezzo modulo. Come racconta Delhay, Résidence La Quadrata è un insieme di “240 stanze, di cui 43 all’esterno”. Si tratta di uno slittamento concettuale importante perché sposta l’attenzione dalle differenze tra le diverse soluzioni abitative proposte all’interno del complesso (dalla casa unifamigliare ai vari tagli di appartamenti) alla costanza di un modulo condiviso da tutti, e per tutti attrezzato e rifinito secondo con gli stessi standard.

Sophie Delhay Architecte, Résidence La Quadrata, la "facciata abitata" verso il cortile

L’uniformità delle dimensioni delle finestre, quasi identiche su tutti i prospetti, l’ampiezza dei varchi tra una stanza e l’altra, l’utilizzo di pannelli scorrevoli e non di tradizionali porte, la dotazione uniforme di prese elettriche, tra le altre cose, enfatizzano il carattere universale di questi moduli, la cui funzione sarà definita solo dagli utenti finali. Le facciate sono sempre spazi tridimensionali e “abitati”. Delhay spiega che le scaffalature che inquadrano le finestre hanno due funzioni: da un lato liberano gli interni dall’intralcio di molti arredi; dall’altro scoraggiano la pratica di ostruire le grandi superfici vetrate con mobili di varia natura. È una strategia interessante per suggerire agli abitanti un utilizzo virtuoso dell’edificio, che ne rispetti una delle principali qualità, a loro pieno vantaggio.

Sophie Delhay Architecte, Résidence La Quadrata, la "facciata abitata" verso la strada

Résidence La Quadrata
residenza
Digione, Francia
Sophie Delhay Architecte
2019