“L’industria nel giardino” è una piccola utopia che l’imprenditore Tomáš Bat’a ha costruito tra le due guerre in un piccolo paese della Moravia meridionale, in Repubblica Ceca. Zlín è stata negli anni Trenti meta di pellegrinaggio di molti architetti moderni, ed è definita da Le Corbusier “un fenomeno splendente”.

La visione dell’imprenditore non riguardava solo un modello produttivo, ma contemplava uno nuovo paradigma sociale che si sarebbe concretizzato nel disegno urbano e di singoli edifici, il cui stile è stato definito come Bat’a Architecture.Tutte le costruzioni sia pubbliche sia private sono definite infatti da una struttura di calcestruzzo dal modulo standard di 6,15 x 6,16 m: un’applicazione ortodossa della Maison Dom-ino.

Progettato da František Lýdie Gahura, il Memoriale per Tomáš Bat’a fu costruito l’anno dopo la sua morte ed è considerabile uno degli esempi più rappresentativi della Bat’a Architecture. La struttura di cemento è rivestita solamente da vetro e cemento, rendendo manifesto il sistema strutturale e le volontà del promotore del funzionalismo ceco: generosità, chiarezza, ottimismo, semplicità e onestà.

Il monumento fu costruito senza nessun tipo di impianto né servizi, concepito come una serra senza necessità di acqua, riscaldamento, luce elettrica o bagni. Come spesso accade a edifici di epoca moderna, il memoriale fu riconvertito negli anni Cinquanta ad auditorium, stravolgendone il layout e alterandone l’anima.

Obiettivo del progetto di restauro appena concluso dallo studio Transat Architekti è stato quello di riportare la struttura al suo stato originale, inserendo i necessari aggiornamenti tecnologici che però rimangono nascosti o separati dall’edificio.

I visitatori possono tornate ad ammirare una struttura concepita come una grande hall il cui spazio unitario è divisi in tre navate, e le cui facciate dallo sviluppo verticale lasciano intravedere le diverse dimensioni degli interpiani: un capolavoro di epoca moderna che richiama le architetture religiose senza imitarne le forme.