L’incarico, parte di una serie di interventi di ampliamento della cantina Mas Blanch i Jové, consisteva della progettazione di un nuovo spazio che potesse funzionare come sala per degustazione ed eventi, ristorante e sala espositiva.
Raúl Sánchez crea un nuovo volume di ventun metri per sei,  che percorre l'intera navata della sala di produzione di vino dell'azienda, un grande capananone parzialmente interrato. Rivestito in lamiera di alluminio nel suo involucro esterno e sospeso all'interno del grande capannone in cemento, il volume viene messo in collegamento con il paesaggio esterno e la sala di produzione del vino, attraverso poche e studiate aperture ritagliate nell'involucro.

La flessibilità funzionale richiesta si traduce nella divisione della sezione trasversale del volume in due aree che differiscono in spazialità, texture e materiali: una striscia più stretta e alta, completamente bianca e illuminata dalla luce naturale di tre lucernari viene concepita come spazio espositivo; una seconda striscia più ampia e compressa, sormontata da un controsoffitto che ospita gli impianti di areazione e rivestita interamente da pannelli di mdf di colore nero, modulati da giunti di separazione in acciaio corten, viene concepita come spazio degustazione ed eventi.
La stessa pavimentazione, cambiando di tonalità crea una soglia in pianta, in corrispondenza del salto di quota del soffitto.
La cucina, racchiusa in un involucro di acciaio e vetro è l'unico spazio che viene chiuso all'interno del volume sospeso.

L'acciao corten viene riutilizzato per la costruzione di una piattaforma sospesa sulla cantina. Un assemblaggio di travi e piastre, appese attraverso cavi di acciaio al solaio di cemento armato diventa il punto di vista privilegiato da cui guardare la cantina e il murales dell'artista Gregorio Iglesias Mayo che la ricopre.