Il nuovo Archivio Luis Barragán apre nel Campus Vitra, in Germania

Custodisce quasi 30.000 pezzi tra schizzi e disegni, materiale fotografico, oggetti e molto altro. La sede inaugurata dopo un lungo lavoro, iniziato nel 1996.

Questo maggio, al Vitra Campus di Weil am Rhein, a due passi da Basilea oltre il confine tedesco, dopo un processo durato ben oltre un ventennio, è stata inaugurata la sede permanente dell’Archivio Luis Barragán (1902-1988). Si trova nell’edificio progettato da Dieter Thiel di fianco al più celebre Schaudepot di Herzog & DeMeuron.

Cortile con giardino e parete posteriore vetrata in Luis. Lo studio di Barragán in Calle Francisco Ramírez 12 (Città del Messico, 1948), fotografia scattata da Armando Salas Portogallo intorno al 1951. © Fondazione Barragan / VG Bild-Kunst, Bonn 2022

Sin dal 1996, l’archivio era stato gestito dalla Fondazione Barragán con sede nella vicina cittadina svizzera di Birsfelden, ma la carenza di uno spazio adeguato ne aveva largamente impedito l’accesso e la fruizione. Grazie alla partnership con il Vitra Design Museum, le testimonianze del più importante architetto messicano del XX Secolo sono oggi a disposizione di appassionati e studiosi: quasi 30.000 pezzi tra schizzi e disegni, materiale fotografico, mobili, oggetti, documenti e carteggi personali e professionali.

Luis Barragán, Los Clubes, Atizapán de Saragozza (Grande Città del Messico), 1961–1966. Fotografia di Armando Salas Portogallo del Fuente de los Amantes. © Fondazione Barragan / VG Bild-Kunst, Bonn 2022

La direttrice della fondazione è l’italiana Federica Zanco, un passato anche nella redazione di Domus: “Si tratta di un progetto al quale ho dedicato una porzione importante della mia vita e d’altronde questa vicenda ha più o meno l’età dei miei figli. Ci sono state polemiche legate alla scarsa fruibilità dell’archivio e io stessa ho ricevuto diverse critiche a riguardo. La verità è che il materiale aveva bisogno di uno spazio adeguato per essere organizzato e archiviato in maniera coerente, oltre che tempo e personale necessario per un’operazione di catalogazione complessa e articolata.”

Luis Barragán, Casa Gálvez, Città del Messico, 1955. Vista della fontana incassata dal soggiorno, fotografia di Armando Salas Portogallo. © Fondazione Barragan / VG Bild-Kunst, Bonn 2022

L’archivio è organizzato come una galleria tematica che vedrà documenti e altri materiali esposti a rotazione continua. “Tutto ciò che non è in mostra potrà essere consultato su richiesta”, continua Federica Zanco, “così come potrà essere visitata la sala studio nella quale abbiamo spostato l’intera biblioteca della fondazione, ricca di tutte e pubblicazioni su Barragán a partire dagli Anni Venti del ’900.
Il legame con Domus non finisce con la direttrice. Tra la corrispondenza dell’architetto – oltre agli scambi epistolari con LeCorbusier, Philip Johnson e De Chirico – ci sono anche diverse lettere con Gio Ponti, che tra i primissimi lo aveva pubblicato nel 1935 su Domus, e che rimase amico dell’architetto messicano fino alla morte.

Uno scorcio dell'allestimento con, al centro, il modello di uno ziggurat, 1985 © Vitra Design Museum, photo: Mark Niedermann © VG Bild-Kunst, Bonn 2022 

La sala principale dell'Archivio Barragán © Vitra Design Museum, photo: Mark Niedermann © VG Bild-Kunst, Bonn 2022

Luis Barragán fotografato nel 1963 da Ursula Bernath  Courtesy Barragan Foundation, Photo: Ursula Bernath 

Una scultura ippica su disegno di Luis Barragán © Vitra Design Museum, photo: Mark Niedermann © VG Bild-Kunst, Bonn 2022 

Luis Barragán, disegno prospettico non datato dell'Edificio per appartamenti di Lorenzo Garza (Città del Messico, 1939-1940), proveniente dai fondi dell'Archivio Barragán (fotocopia successiva di una stampa cianografica) © Barragan Foundation / VG Bild-Kunst, Bonn 2022 

Jardines del Pedregal, Città del Messico (Luis Barragán, 1945–1952): plaza de las Fuentes fotografata da Armando Salas Portugal , c. 1951 © Barragan Foundation / VG Bild-Kunst, Bonn 2022 

Interno dello studio di Luis Barragán al 12 di Calle Francisco Ramírez (Città del Messico, 1948), foto di Armando Salas Portugal, primi Anni '50 © Barragan Foundation / VG Bild-Kunst, Bonn 2022 

Progetto per il Parque Azteca a Città del Messico, 1954 (non realizzato) © Barragan Foundation / VG Bild-Kunst, Bonn 2022 

Luis Barragán, Las Arboledas, Atizapán de Zaragoza (Grande Città del Messico), 1957–1962. Rendering di uno svincolo espresso © Barragan Foundation / VG Bild-Kunst, Bonn 2022 

Documenti nell'archivio © Barragan Foundation, Photo: Lake Verea

Planimetria non datata in preparazione della pubblicazione di Casa Barragán al 14 di Calle Francisco Ramirez (Città del Messico, 1948) © Barragan Foundation / VG BildKunst, Bonn 2022 

Terrazza sul tetto di casa Barragán al 14 di Calle Francisco Ramírez (Città del Messico, 1948). Foto scattata da Armando Salas Portugal negli Anni '60 © Barragan Foundation / VG Bild-Kunst, Bonn 2022 

Luis Barragán e Mathias Goeritz, Torres de Satélite, Naucalpan de Juárez (Grande Città del Messico), 1957. La foto è stata scattata da Armando Salas Portugal a fine Anni '60 © Barragan Foundation / VG Bild-Kunst, Bonn 2022 

Luis Barragán and Andrés Casillas, Cuadra San Cristóbal, Los Clubes, Atizapán de Zaragoza (Grande Città del Messico), 1966–1968. La fontana del cortile è fotografata da Armando Salas Portugal © Barragan Foundation / VG Bild-Kunst, Bonn 2022 

Barragán+Ferrera (Luis Barragán e Raúl Ferrera), Casa Valdés, Monterrey, 1981–1986 © Barragan Foundation /  VG Bild-Kunst, Bonn 2022 

  

Non si tratta della prima collaborazione tra Vitra e la Fondazione Barragán. Risale infatti al 2000 la mostra itinerante “Luis Barragán: The Quiet Revolution” che, dopo il debutto a Weil am Rhein, aveva girato il mondo terminando il proprio iter a Città del Messico.