L’architetto Kate Fitzgerald voleva una casa in cui lei e il suo compagno potessero staccarsi dal “bombardamento quotidiano di tendenze e cose interessanti”. La residenza è caratterizzata dalla forma iconica a capanna e da una raffinata selezione di materiali, ispirata da diverse influenze, come l’estetica giapponese del wabi-sabi, l’opera dell’architetto Finlandese Alvar Aalto e della Australiana Clare Cousins.

Anche se compatta, la residenza ha un layout aperto che permette ai proprietari di incastrare fino a 30 ospiti in 70 mq. L’unica porta della casa è quella del bagno, necessaria per creare privacy.

Piastrelle bianche, legno chiaro, mattoni riciclati e cemento grezzo sono i materiali utilizzati per generare spazi luminosi e ambienti rilassanti in tutta la casa, mentre le soglie esterne sono definite da bande di legno carbonizzato. Per ottimizzare tutti gli ambienti, gli spazi di stoccaggio sono integrati nell’arredo e sotto la scala di legno. La camera da letto è sospesa su un soppalco e circondata da balaustre basse che permettono la connessione visiva con lo spazio sottostante.

L’entrata intima e scura è incassata in una delle facciate di cemento liscio, sotto una grande apertura di policarbonato traslucido e il tetto ondulato color grigio chiaro. Lo spazio di ingresso diventa un luogo in cui sedersi e osservare il giardino, il cui paesaggio è costellato da alberi secolari.

House A è il primo degli interventi previsti per il sito. Un’altra residenza degli anni Cinquanta – House B – è in fase di ristrutturazione e una terza nuova costruzione chiamata House C ospiterà una giovane famiglia nello stesso lotto. I mattoni presi dalla demolizione parziale della House B sono stati utilizzati per creare alcune pareti del progetto appena completato.