Londra: un’architettura ironica di Critical Architecture Network

Di dimensioni minime ma dal linguaggio esuberante, Lomax Studio è un atelier per un artista. Anzi, due.

Lomax Studio è il risultato dell’incontro di un architetto, uno scultore e un grafico. L’interesse dello studio di progettazione londinese Critical Architecture Network (CAN) per il tema della decorazione, già evidente nel progetto per The Blockshop, vetrina del RIBA su Regent’s Street, reagisce qui con le esigenze dei due artisti committenti, che richiedono ciascuno condizioni spaziali e luminose adatte alla propria attività.
Così l’edificio, già ‘minimo’ con i suoi 53 mq di superficie, si suddivide nettamente in due volumi sfalsati, di dimensioni e linguaggio differenti: il maggiore ricorda un frammento di shed industriale, dove lo scultore può lavorare su oggetti di grande scala e godere dell’illuminazione zenitale garantita dagli ampi lucernari; il più piccolo, per il grafico che utilizza spesso materiali fotosensibili, ha le sembianze di una ‘casetta’ compatta, le cui uniche aperture sono la porta d’ingresso e due finestre sul retro.

Fig.1 CAN, Lomax Studio, Londra, 2018
Fig.2 CAN, Lomax Studio, Londra, 2018
Fig.3 CAN, Lomax Studio, Londra, 2018
Fig.4 CAN, Lomax Studio, Londra, 2018
Fig.5 CAN, Lomax Studio, Londra, 2018
Fig.6 CAN, Lomax Studio, Londra, 2018
Fig.7 CAN, Lomax Studio, Londra, 2018
Fig.8 CAN, Lomax Studio, Londra, 2018
Fig.9 CAN, Lomax Studio, Londra, 2018
Fig.10 CAN, Lomax Studio, Londra, 2018
Fig.11 CAN, Lomax Studio, Londra, 2018
Fig.12 CAN, Lomax Studio, Londra, 2018
Fig.13 CAN, Lomax Studio, Londra, 2018
Fig.14 CAN, Lomax Studio, Londra, 2018
Fig.15 CAN, Lomax Studio, disegno di progetto
Fig.16 CAN, Lomax Studio, disegno di progetto
Fig.17 CAN, Lomax Studio, disegno di progetto

Se all’esterno CAN racconta la duplicità del tema di progetto massimizzando le differenze tra i corpi di fabbrica (il capannone è in blocchi prefabbricati di cemento a vista e lamiera metallica, la casa interamente rivestita di piastrelle bianche, con cimase color cotto in contrappunto), all’interno l’edificio ritrova la sua unità materiale e funzionale. Le pareti perimetrali in cemento, il pavimento in resina e la struttura metallica delle quattro falde sono lo sfondo uniforme da cui emergono per differenza solo il blocco servizi condiviso, in piastrelle, e i serramenti tondeggianti della facciata principale (di quel rosa antico così in voga oggi in Inghilterra).
Lomax Studio è un padiglione semi-serio, certamente non per tutti i gusti, che ha il pregio di saper ironizzare su sé stesso (l’atelier d’artista), sul suo contesto (il semicentro londinese delle case a schiera tutte uguali) e sulle passioni neo-vernacolari dell’architettura inglese contemporanea.

CAN, Lomax Studio, Londra, 2018
  • Lomax Studio
  • Atelier d'artista
  • Londra
  • Critical Architecture Network (CAN)
  • Hardman Structural Engineers
  • 53 mq
  • 2018