Tra il 2014 e il 2015, architetto italiano Bonaventura Visconti di Modrone è stato invitato a Anse-a-Pitres, un piccolo villaggio nel dipartimento Sur Este di Haiti, per costruire un complesso residenziale per Ayitimoun Yo, una onlus, che aiuta i bambini di strada locali.
Ti kay là
Quando è gli stato chiesto di costruire un complesso residenziale per i bambini di strada di Haiti, l’architetto Bonaventura Visconti di Modrone ha ripensato il lakou – l’insediamento tipico della famiglia locale – e l’architettura rurale per dare ai bambini il senso di appartenenza a una comunità.
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- 18 maggio 2016
- Anse-à-Pitres
Un incontro con i fondatori della onlus ha fatto scaturire l’idea di progettare un edificio antisismico per i bambini, che potesse servire come un rifugio, per aiutarli a sentirsi i benvenuti e di nuovo parte di una famiglia. La onlus voleva uno spazio facile da controllare, in cui i bambini potessero dormire e svolgere le loro attività quotidiane. I bambini, invece, avrebbero avuto bisogno di zone differenti; uno spazio coperto da condividere con i loro compagni di casa; una veranda per fare i compiti e trascorrere il tempo con i loro amici più stretti; un grande spazio aperto da condividere con tutti gli altri. Questa suddivisione è importante se si considera il fatto che ci sono bambini di età e diversa storia.
Dal momento che era importante che l’edificio rientrasse nel contesto architettonico locale, sono stati adottati due dei suoi elementi tipici: il lakou e la casa rurale di Haiti. Il primo è un modo tradizionale di disporre le case intorno a un cortile centrale, che è stato reinterpretato disponendo le case in linea e lasciando un grande spazio aperto tra gli edifici. La seconda è una casa di forma rettangolare semplice e pulita, con una veranda aperta che è allegramente decorata e coperta con un tetto a falde. Nella cultura haitiana, il tetto spiovente significa soprattutto rispetto e accettazione, quindi è stato incluso più volte, creando la caratteristica forma della copertura ininterrotta.
Il clima di Haiti è molto caldo e umido per questo la struttura del tetto è staccata dalle case, permettendo all’aria fresca di passare fornendo così una ventilazione naturale. Alcuni dettagli del progetto, come il colore dei mattoni e della piattaforma di cemento, sono stati scelti direttamente dai bambini attraverso laboratori; questo li ha aiutati a personalizzare le loro case future e a rafforzare il loro senso di appartenenza. Indagando e reinterpretando il contesto architettonico locale è stato progettato un edificio ben integrato con l’ambiente circostante.
Il problema principale che i progettisti hanno affrontato durante la costruzione è stata l’organizzazione della logistica: molti dei materiali necessari sono stati acquistati nella Repubblica Dominicana, soprattutto nella capitale di Santo Domingo, che si trova a un giorno di viaggio dal cantiere. Inoltre, a causa di problemi diplomatici tra i due paesi, è stato difficile far passare la merce attraverso la dogana e trasportarla al sito. Tutti gli altri materiali e componenti sono stati personalizzati in loco da artigiani locali. La decisione di impiegare esclusivamente lavoratori e artigiani locali, ha portato alla partecipazione diretta di tutta la comunità e alla creazione di una struttura che appartiene al territorio e al suo contesto architettonico e culturale.
Ti kay là, Anse-à-Pitres, Sur Este, Haiti
Tipologia: complesso residenziale per 30 bambini
Architetto: Bonaventura Visconti di Modrone
Cliente: Ayitimoun yo NGO
Area: 400 mq
Anno: 2015