Le strade sono una delle poche esperienze realmente collettive: il progetto “On the Road” sfrutta questa caratteristica e la fonde con la dimensione individuale attraverso la cassetta della posta, luogo in cui l’estremamente pubblico si fonde con l’estremamente intimo. Mentre internet ha alterato fino a un certo punto l’importanza di questa dinamica, la cassetta della posta rappresenta la connessione di ciascun individuo con il mondo esterno, il desiderio raccolto in una cassettina che funge da punto di ricezione di una grande rete di distribuzione pubblica.
Il progetto “On the Road” funziona, in più di un modo, come un progetto integralmente pubblico, poiché per realizzare la mostra ‘svia’ le strade, o forse le viola. Sotto questo aspetto non è un fenomeno interamente inedito, dato che altre mostre decentrate sono state realizzate a scala urbana o regionale. E tuttavia, comunicando il contenuto della mostra attraverso la cassetta delle lettere, il progetto sovverte e sfrutta anche un altro sistema pubblico: il servizio postale. “On the Road 3” aggira il tradizionale modello istituzionale della curatela utilizzando strutture pubbliche. Invertendo l’uso della cassetta delle lettere e facendone un oggetto di consegna e non un oggetto di ricezione, il rapporto tra edificio e città si inverte. La casa non è più un luogo di privato isolamento domestico, ma di pubblico impegno comunitario.
Note:
1. Kazys Vanelis, Systems Gone Wild: Infrastructure After Modernity, http://www.c-lab.columbia.edu/0162.html (verificato il 9 dicembre 2013).