La nuova entrata all'Arsenale

Andres Holguín, David Morales e Alvaro Solis reinventano lo spazio interno dell'antico cantiere dell'Arsenale, introducendo una serie di volumi che, senza toccare le pareti del padiglione, catturano la luce proveniente dall'alto.

Un gruppo di tre giovani architetti, Andres Holguín Torres, David Morales Hernandez, Alvaro Solis Sanchez, ha recentemente concluso la trasformazione nel nuovo ingresso nord dell'Arsenale di Venezia della Tesa 105, uno dei padiglioni dell'ampliamento del XVI secolo, del grandioso complesso dove si costruivano le navi della flotta della Repubblica di Venezia.

Nel 2006 quattro luoghi strategici secondo il piano per la riqualificazione dell'Arsenale sono stati oggetto di un concorso internazionale per giovani architetti; fra questi luoghi anche la Tesa 105, un cantiere navale che doveva diventare un'area aperta al pubblico e multifunzionale, con uffici, sale riunioni, info-point, bar e bookshop. L'obiettivo era rendere meglio accessibile l'intero complesso e mettere fine a un lungo periodo di dismissione e degrado.

La proposta progettuale doveva rispondere alle richieste del bando stabilite dalla proprietà pubblica (Comune e Demani) e dalla Soprintendenza per i beni architettonici: occupare il 50% del suolo disponibile senza toccare i muri esistenti e realizzare strutture di tre piani per sfruttare convenientemente lo spazio disponibile all'interno del padiglione. Il fascino dell'Arsenale si riflette su tutto quello che i suoi spazi ospitano, ma il progetto di Holguín, Morales e Solis, vincitore del concorso, non si affida a questo vantaggio e raggiunge autonoma espressione architettonica.
Andres Holguín Torres, David Morales Hernandez, Alvaro Solis Sanchez, trasformazione del nuovo ingresso nord dell'Arsenale di Venezia della Tesa 105
Andres Holguín Torres, David Morales Hernandez, Alvaro Solis Sanchez, trasformazione del nuovo ingresso nord dell'Arsenale di Venezia della Tesa 105
Una città vitale ricicla i propri monumenti in un processo continuo di selezione cumulativa e gli architetti della Tesa 105 si inseriscono in questo processo basandosi sul concetto di addizione, Holguín direbbe "endo-parassita". Infatti il progetto re-inventa la spazio interno dell'antico cantiere grazie all'addizione di alcuni volumi, che non toccano le pareti del padiglione.
Le pareti del volume sono travi reticolari bianche alte quanto il volume stesso
Le pareti del volume sono travi reticolari bianche alte quanto il volume stesso
Tanto la relazione con l'esistente quanto l'articolazione dei volumi prendono ispirazione dall'utilizzo originale del luogo, dove le carene erano elevate su supporti specifici, chiamati taccate. La composizione di un grande volume (la nave in costruzione) sollevato da alcuni volumi minori (i supporti) in uno spazio interno viene ricreata e completamente rinnovata dal corpo che ospita gli uffici, sorretto da 4 elementi più piccoli al piano terra che ospitano i servizi per il pubblico. Per far risaltare il nuovo grande oggetto elevato e a sbalzo la struttura portante è inclusa completamente nell'involucro: le pareti del volume sono travi reticolari bianche alte quanto il volume stesso. Allo stesso scopo una pellicola serigrafata bianca è incollata sui vetri e i giunti sono disegnati per scomparire.
La nuova addizione è indipendente dalla struttura che la ospita tranne che per la luce, la cui sorgente principale sono le aperture nel tetto
La nuova addizione è indipendente dalla struttura che la ospita tranne che per la luce, la cui sorgente principale sono le aperture nel tetto
La nuova addizione è indipendente dalla struttura che la ospita tranne che per la luce, la cui sorgente principale sono le aperture nel tetto; esse determinano la posizione laterale del volume degli uffici, posizione che permette l'illuminazione naturale del passaggio che connette i due spazi aperti sui quali affaccia la nuova entrata - la Novissima e le Casermette – e delle due sale riunioni collocate sopra gli uffici, che si allungano fino al tetto.
La realizzazione della nuova entrata all'Arsenale è il risultato di una sequenza di fatti positivi che la rende eccezionale nel contesto italiano
La realizzazione della nuova entrata all'Arsenale è il risultato di una sequenza di fatti positivi che la rende eccezionale nel contesto italiano
La distribuzione irregolare di 40 lampade circolari garantisce la luce artificiale e esalta l'articolazione dei volumi nello spazio del padiglione. Per mettere in risalto i muri storici che definiscono l'interno i materiali e i colori scelti per l'addizione sono semplici e ridotti nella varietà; un'abile sequenza in altezza di muri opachi bianchi e vetri trasparenti bianchi riempie lo spazio.
Per mettere in risalto i muri storici che definiscono l'interno i materiali e i colori scelti per l'addizione sono semplici e ridotti nella varietà
Per mettere in risalto i muri storici che definiscono l'interno i materiali e i colori scelti per l'addizione sono semplici e ridotti nella varietà
La realizzazione della nuova entrata all'Arsenale è il risultato di una sequenza di fatti positivi che la rende eccezionale nel contesto italiano: un sito monumentale antico e tutelato, la proprietà pubblica che promuove un concorso per giovani architetti, giovani architetti (con meno di 41 anni) che vincono il concorso, la Soprintendenza che collabora efficacemente con i progettisti, la realizzazione in tempo breve e coerentemente con il progetto vincitore, l'utilizzazione con successo della nuova entrata. Un caso quasi perfetto di un nuovo ciclo di vita per l'architettura.
Un'abile sequenza in altezza di muri opachi bianchi e vetri trasparenti bianchi riempie lo spazio
Un'abile sequenza in altezza di muri opachi bianchi e vetri trasparenti bianchi riempie lo spazio
Nuovo ingresso nord dell'Arsenale di Venezia della Tesa 105
Architetti: Andres Holguín Torres, David Morales Hernandez, Alvaro Solis Sanchez
Cliente: pubblico
Area: 1.100 mq
Ingegneria strutturale: Thetis Spa Giovanni Zarotti
Completamento: 2012
La distribuzione irregolare di 40 lampade circolari garantisce la luce artificiale e esalta l'articolazione dei volumi nello spazio del padiglione
La distribuzione irregolare di 40 lampade circolari garantisce la luce artificiale e esalta l'articolazione dei volumi nello spazio del padiglione

Ultimi articoli di Architettura

Altri articoli di Domus

China Germany India Mexico, Central America and Caribbean Sri Lanka Korea icon-camera close icon-comments icon-down-sm icon-download icon-facebook icon-heart icon-heart icon-next-sm icon-next icon-pinterest icon-play icon-plus icon-prev-sm icon-prev Search icon-twitter icon-views icon-instagram