... scegliere avvenimenti e situazioni della vita quotidiana e raccontarli o descriverli interamente, fin dove possibile, con parole selezionate tra quelle effettivamente usate dagli uomini; e, allo stesso tempo, conferire a questi avvenimenti e situazioni un certo qual colore dell'immaginazione, in modo tale che le cose normali siano presentate alla mente in modo insolito... —William Wordsworth
Poi possono apparire l'angelo, la natura, poi le cose, poi altre persone, poi, chissà, la grandezza dell'ordinario, l'impegno a essere chiari, o a non essere. —Stanley Cavell
Queste citazioni tratte dalla prefazione di Wordsworth alle Ballate liriche e dalle riflessioni tardoromantiche di Stanley Cavell sull'ordinario definiscono, a nostro giudizio, il genere di pensiero che anima l'architettura del team belga architecten de vylder vinck taillieu (A DVVT). Lo studio è composto da tre professionisti formatisi alla scuola di architettura Sint-Lucas di Gand: Jan De Vylder, Inge Vinck e Jo Taillieu. La loro architettura ha origine nel contesto dell'esistenza quotidiana. A differenza di molti altri progettisti contemporanei, essi ritornano ai fondamentali del mestiere: amano costruire, e questo piacere si manifesta in ciò che effettivamente realizzano. La loro opera offre un contrappeso alle strutture spesso rigide e fredde che oggi vediamo edificare dappertutto. Intuizione, chiarezza, semplicità, giocosità e coincidenze hanno un'importanza cruciale nel loro lavoro. Hanno costruito edifici di ogni genere in tutte le Fiandre; tra questi, si contano realizzazioni di grandi dimensioni—come le sale di prova per il collettivo di danza e teatro Les Ballets C de la B (vedi Domus 928, 2009), i laboratori della compagnia di teatro musicale LOD, gli uffici della compagnia teatrale Toneelhuis—, e piccoli progetti insieme con numerose ristrutturazioni, di pari importanza in termini di architettura a misura d'uomo. Attualmente, sono impegnati in diversi lavori di scala notevole, come l'intervento del Wivina—un vecchio residence per anziani—, il Dienstencentrum Ledeberg—un centro servizi che ospita uffici per la polizia—, alcune infrastrutture teatrali, e così via.


I loro edifici diventano pitture che celano spesso un trompe l’œil. Amano fare inganni, nascondendo la loro mano nel processo costruttivo

Una delle ultime ristrutturazioni è Weze: una vecchia, piccola scuola che gli architetti hanno convertito in una casa, apportando solamente cambiamenti minimi. Per conservare l'atmosfera e l'idea di un edificio scolastico, hanno effettuato soltanto tre interventi. Il primo è la porta trompe l'œil. La necessità di inserire un ingresso supplementare sul fronte principale, per entrare nella cucina dell'abitazione, era resa esteticamente assai problematica dal ritmo delle finestre presenti sulla facciata stessa. La difficoltà, tuttavia, è divenuta per lo studio un'opportunità per saggiare il proprio interesse per gli effetti illusionistici in architettura. Da questo è nata la porta trompe l'œil, che è stata costruita con lo stesso materiale della facciata e risulta quindi indistinguibile dal resto del muro. Essendo dotata di tutti i necessari dettagli illusionistici ed essendo rivestita di mattoni tagliati in lastre sottili, la porta, quando è chiusa, sembra scomparire, anche perché i mattoni e i giunti di cemento seguono gli allineamenti della facciata. Tuttavia, il gradino della porta desta l'attenzione dell'osservatore. Gli architetti la chiamano "Delhaize door": l'ingresso che si utilizza per portare in casa la spesa prende, infatti, il nome dalla catena di negozi di generi alimentari Delhaize.


"La vecchia casa dobbiamo conservarla, è un monumento, eccetto un piano! E noi ne riflettiamo l'immagine; nelle porte dei camerini, dietro il bancone, nella massiccia facciata". —architecten de vylder vinck taillieu In questo caso, è stato richiesto agli architetti di riconvertire in un negozio di abbigliamento per uomini e donne una vecchia casa a schiera del Settecento, posta sotto tutela conservativa in quanto monumento storico. Il lato su strada doveva rimanere inalterato. In particolare, la necessità di rendere possibile la circolazione dei clienti tra i diversi piani e di avere una nuova scala per ragioni di sicurezza richiedevano l'inserimento, accanto a quella interna, di una scala esterna addossata alla facciata posteriore, protetta dai vincoli conservativi. I progettisti hanno reso possibile quest'aggiunta spostando verso l'esterno il fronte sul retro e creando nello spazio intermedio un vano scale. Si ha l'impressione che questa facciata si stia aprendo perché è stato riprodotto il fronte originale. Anche in questo caso, ricompare il trompe l'œil. Invece di realizzare una struttura completamente nuova, gli architetti hanno usato in maniera giocosamente creativa lo stile esistente per introdurre le aggiunte, che hanno assunto un carattere quasi scultoreo.


Il progetto di questa casa è stato presentato al concorso organizzato dall'azienda comunale per lo sviluppo urbano di Gand ag sob (Autonoom Gemeentelijk Stadsontwikkelingsbedrijf Gent). Il bando chiedeva il progetto preliminare per una serie di case a schiera a Gand. Si voleva offrire ai clienti la possibilità di scegliere tra i lavori di più architetti. a dvvt è stato uno dei dieci studi premiati. L'idea era quella di fornire ad acquirenti privati dei lotti vuoti—pronti per la costruzione—a un prezzo accessibile. Chiunque avesse acquistato uno di questi terreni era obbligato a lavorare con uno dei dieci architetti selezionati. In ogni caso, il progetto sarebbe stato adattato alle esigenze dell'acquirente e all'incarico dato. La casa a schiera Meulestede è stata terminata nel 2011. La facciata sulla strada è costituita da diversi strati di mattoni per costruzione rapida, che hanno dimensioni varie, una cottura leggera e il colore dell'argilla. Solitamente coperto da un rivestimento, questo tipo di mattoni è stato, invece, lasciato parzialmente nella sua forma originaria. Alcune pareti in mattoni a costruzione rapida sono dipinte di bianco, altre sono lasciate con il materiale a vista. La base, o sottostruttura, della casa è profonda 11 metri; la sovrastruttura 6,83 metri. Nella facciata posteriore, la sovrastruttura è ricoperta di scandole disposte come mattoni.



