Nel novembre del 2007, la città di Chelles—comune di poco più di 50.000 abitanti situato nel dipartimento di Seine-et-Marne, a 20 chilometri dal centro di Parigi—bandisce un concorso su curriculum per la costruzione di una nuova palestra. Gli architetti di LAN, Benoit Jallon e Umberto Napolitano, rispondono all'appello, riflettendo sulla coerenza del tema del bando e sulla localizzazione della palestra nel cuore di un agglomerato periferico. Arrivano così alla conclusione che il nuovo edificio dovrà trascendere la funzione originaria d'impianto sportivo, per diventare un elemento urbano partecipe della vita della comunità.
L'idea guida del progetto è stata infatti quella di creare un vero e proprio polo per la città di Chelles. Secondo gli architetti, al sito—confinante con il municipio, il collegio Weczerka e il centro d'arte contemporanea, allestito nelle chiese di Saint-Georges e di Sainte-Croix, ultime vestigia di un'abbazia reale fondata nel vii secolo)—mancava la necessaria coesione urbana. I progettisti, inoltre, volevano creare, all'arrivo dalla stazione, una rappresentazione, una sorta di anticipazione di ciò che si sarebbe poi svelato agli occhi del passante. Questa duplice esigenza è stata soddisfatta grazie alla separazione delle funzioni sportive in due blocchi disposti ad angolo retto: quello della sala polifunzionale (di 1.100 mq) e quello della sala annessa (di 289 mq). Quest'ultima è parzialmente sovrapposta al volume maggiore, offrendo così un gioco di vedute in profondità dalle sue aperture. All'esterno, la piazza, lievemente sfalsata, presenta una pavimentazione monocroma, in cui sono inserite lastre in Cor-Ten, dove il colore dell'acciaio conferisce ritmo allo spiazzo.
I progetti di LAN non possono non ricordare certe opere di Herzog & de Meuron.
