Lo scopo? Operare nello spazio urbano come luogo di relazioni complesse, con un'attenzione particolare alla percezione che ne hanno le persone che lo vivono.
Come? Partendo dall'esplorazione diretta del territorio.
Secondo quali processi? Ripensare e sperimentare nuove forme di progettazione partecipata orizzontale. Progetti bottom-up circoscritti a situazioni puntuali, dove è possibile contenere i tempi di compimento dell'opera.
Con quali risorse? L'incontro di saperi e pratiche, l'occupazione e il riuso di spazi inutilizzati, recuperati e riabilitati senza investimento di denaro, ma con l'addizione alchemica di ingegno e abilità manuensi capaci di trasformare i materiali trovati sul posto.
A Milano dal 1° al 7 ottobre MACAO e il collettivo parigino EXYZT hanno commutato questi assiomi in esperienza di progetto e di autocostruzione con il workshop "Costruiamo insieme il caffé letterario". Fondato nel 2003 per iniziativa di 5 architetti, EXYZT è oggi un gruppo pluridisciplinare, che agisce sul territorio progettando e mettendo in opera costruzioni, spesso effimere, con attori del posto, al fine di generare attraverso il progetto architettonico partecipato e autocostruito, comunità di azione, nuovi contesti di vita e di scambio sociale e culturale nella città. In Italia, EXYZT esordisce durante la Biennale di Venezia del 2006 con Metavilla, architettura polifunzionale e ibrida pensata per attivare diverse forme di incontro, scaturite dall'integrazione di una cucina, un hotel, una sauna e una minipiscina sul tetto, costruite riutilizzando altri allestimenti e ancora a Venezia con il progetto per il centro Morion, nel 2009.
