La cultura pop è parte inscindibile delle opere d'arte in mostra, dove pop funge anche da sinonimo di:
- popoli, come nel caso della loro separatezza all'interno di una singola struttura indivisa, con l'unico collegamento rappresentato dall'unità d'abitazione e dal comune distacco (sensazione implicita nelle fotografie degli immigrati scattate da Shizuka Yokomizo attraverso le finestre degli appartamenti del piano terreno, nel progetto Dear Stranger).
- pop, il verbo inglese che significa "colpire"; come quando le bande rivali di San Pietroburgo si battono tra loro sullo sfondo dei fitti complessi d'appartamenti "modernisti" (le kommunalka). Nell'ipnotico video Desniansky Raion di Cyprien Gaillard il risultato è una specie di scenario da guerra medioevale ambientata in un contesto contemporaneo, adattata a strutture contemporanee, accompagnata dalla pulsante colonna sonora di See You All di Koudlam.
- pop!, come il suono emesso dalla demolizione di un edificio tra le luci colorate (ancora nel video Desniansky Raion di Gaillard, che documenta l'abbattimento di un palazzo d'abitazione nella periferia parigina) o l'esplosione di una tragedia inattesa.


Non è tanto una mostra di ipotesi, quanto una mostra di fatti, con le fondamenta (scusate il gioco di parole) nell'esperienza concreta e nelle reazioni umane.





