Giovani architetti in azione #1: Architecture 00:/

Prima tappa dell'incontro di Domus con tre studi giovanissimi, dinamici e impegnati nel sociale: un'avanguardia che sta cambiando la percezione della professione agli occhi dell'opinione pubblica.

Questo articolo è stato pubblicato in origine su Domus 960, luglio/agosto 2012

È il caso di osservare che, da amica carissima e talvolta collaboratrice di questo studio, la mia valutazione potrebbe apparire di parte. Ma insisto comunque: credo che lo studio di architettura e ricerca 00:/ sia l'unico esempio di attività professionale non convenzionale di tutta la Gran Bretagna. In altri termini: in quale altro studio d'architettura si sono visti entrare David Cameron e Richard Branson per dare una stretta di mano a tutti? Sotto la guida di Indy Johar e David Saxby, lo studio è costituito da un gruppo fisso di architetti socialmente impegnati che hanno attratto nella loro orbita una cerchia di intellettuali, imprenditori, architetti, progettisti di app, programmatori, geografi, filosofi, politici, sociologi e antropologi. Con un'età media di quarant'anni, sono un modello di strategia dell'architettura che marcia in prima fila nella società, investendo e manovrando le reti invisibili e gli apparentemente inattaccabili sistemi politici che cambiano realmente lo spazio. Praticano un'architettura performativa: spazi nati per realizzare un'azione sociale, un cambiamento politico. Il che si può fare attraverso la politica e le lobby come attraverso l'azione diretta.

Negli ultimi due anni, la capacità di persuasione dello studio gli ha procurato progetti e successi reali. La pubblicazione Compendium for the Civic Economy ha rappresentato una bozza della fusione tra intenti sociali e web 2.0. L'Hub Westminster, dove lo studio ha sede, viene descritto come un "superstudio della nuova economia": uno spazio appositamente progettato per creare un ambiente perfetto per le imprese comunitarie esordienti e per gli imprenditori sociali. L'Hub di King's Cross, di Angel e ora di Westminster, non è solo stato progettato dagli architetti: Architecture 00:/ ha elaborato anche la strategia finanziaria dell'iniziativa creando uno specifico modello spaziale e sociale adeguato all'obiettivo.

Mobili open-source creati con macchinari CNC per Hub Westminster, 2011

Si stanno facendo strada fin nella stanza dei bottoni, presentandosi al primo ministro inglese con soluzioni semplici ed eleganti di problematiche sociali complesse e urgenti, di cui la maggior parte degli architetti neanche si accorge. Le loro proposte spaziano in ogni ambito sociale con idee di scuole, comunità svantaggiate, abitazioni sostenibili, iniziative benefiche, un centro civico dedicato alle nuove tecnologie e un'architettura open-source che potrebbe comunque essere usata per abitazioni non tradizionali o nelle zone terremotate. Attivi sulla frontiera delle nuove tecnologie, sono gli autori della WikiHouse, il progetto di abitazione open-source scaricabile dal web (vedi Domus 959, giugno 2012). Sono creatori e collaboratori di Civic Crowd, il sito web che raccoglie le informazioni sulle iniziative popolari per il cambiamento: uno strumento civico pubblico per riunire volontari e opinioni. Si tratta di progetti né ipotetici né effimeri: Architecture 00:/ considera il progetto delle strutture istituzionali, finanziarie e sociali come la chiave del successo di ogni strategia di rigenerazione dell'ambiente costruito. A mano a mano che il resto dell'architettura se ne renderà conto, il loro modello non ne trarrà che maggiore importanza. Beatrice Galilee (@_beatrice)

Installazione di Architecture 00:/ per Bose Londra, usata temporaneamente come spazio d'incontro a Hub Westminster, 2012
Mobili open-source creati con macchinari CNC per Hub Westminster, 2011
Mobili open-source creati con macchinari CNC per Hub Westminster, 2011
Prototipo d'ufficio WikiHouse, piattaforma costruttiva open-source