La manifestazione si è aperta la sera del 28 giugno con presentazioni di Santiago Cirugeda (Recetas Urbanas) e di Andrés Jaque (Oficina de Innovación Política): due architetti di provata esperienza sui temi del festival. Cirugeda e Jaque hanno affrontato il pubblico in un interessante dibattito sulla tensione tra lavoro oltre i limiti della legalità e necessità di continuare a svelare le contraddizioni e le lacune dell'attuale legislazione per provocare un cambiamento. Il dialogo ha messo in luce i limiti e i rischi della prospettiva bottom-up, e le frustrazioni di parecchi designer e operatori culturali nei confronti dei tradizionali confini disciplinari. Ha anche segnato la fisionomia dello stesso festival, in cui dibattiti e tavole rotonde parevano più adeguati al tema delle tradizionali conferenze di documentazione.


Una dichiarazione critica dei curatori, a proposito delle sfide e del dibattito attuale sulle strategie bottom-up in generale, sarebbe stata una gradita aggiunta alla natura più celebrativa del festival.





Madera: l'anima nobile del legno
Madera scolpisce l'anima del legno con l'ingegno del tranciato precomposto, creando superfici di una coerenza visiva ipnotica e sostenibile. Dalla sinfonia cromatica perfetta agli intarsi che narrano storie, ogni porta è un omaggio alla natura.