Il ladrillo ha lasciato una pesante impronta. Ovunque ti giri c'è il mattone. Nelle strette vie delle sue città si affastellano anonimi palazzi per uffici e abitazioni, malinconiche facciate in mattoni con tinte che vanno dal marrone all'arancio. Persino l'ampia distesa dell'arido territorio della Murcia offre poche possibilità di riposare lo sguardo su qualcosa che non sia un uniforme color terracotta, e la monotonia è interrotta solo sporadicamente da bianche file di outlet, dai vivaci teloni in plastica degli allevamenti o da rare chiazze verdi di vigneti, ulivi e aranci. La disfatta del settore immobiliare spagnolo e lo sviluppo regionale, fondato interamente sul mattone, sono solo parte del background dell'intervento più recente dello studio madrileno selgascano: un centro congressi con auditorium e sale convegni sul waterfront della città portuale di Cartagena. Dal momento in cui i progettisti si sono aggiudicati l'incarico fino all'inaugurazione, è passato quasi un decennio caratterizzato da numerosi ostacoli di natura economica, costruttiva e politica. Il forzato dilatarsi dei lavori può avere avuto degli aspetti negativi, ma ha anche offerto agli architetti, nonostante la scala e le condizioni poste dal progetto, la rara opportunità di rimanere aderenti alla loro consueta audacia e alla loro ossessiva attenzione ai dettagli.
Seconda città della regione, Cartagena è visivamente e fisicamente meno soffocante di altre parti della Murcia. Favorita dalla caratteristica brezza delle città mediterranee e dal miscuglio tipico dei paesaggi portuali, è punteggiata dai resti del suo passato cartaginese e romano, da armamentari marini (compreso lo scafo del primo sommergibile elettrico, costruito in Spagna verso la fine dell'Ottocento), e da un insieme d'infrastrutture difensive e cantieristiche, imponenti mura antiche e maestose piante di ficus.


L'approccio di selgascano è veramente 'neo-artigianale': si affida a materiali high-tech reperiti localmente e a soluzioni low-tech di basso impatto


Team di progetto: Lara Resco, Carlos Chacón, José de Villar, José Jaraiz, Lorena del Río, Blas Antón, Miguel San Millán, Julián Fernandez, Beatriz Quintana, Jaehoon Yook, Jeongwoo Choi, Laura Culiañez, Bárbara Bardín
Interior Design, Architect of Record: selgascano
Assistenti: Antonio Mármol, Joaquín Cárceles, Rául Jiménez
Superficie del sito: 5.628 mq
Area totale costruita: 18.500 mq
Fase progettuale: 2002
Costruzione: 2006—11/2011
Costo: 34.5 milioni €
Strutture: FHECOR
Ingegneria meccanica/elettrica/idraulica: JG
Ingegneria acustica: ARAU ACUSTICA
Ingegnerizzazione dei tessuti: LASTRA Y ZORRILLA
Appalto: DRAGADOS, INTERSA
Lavorazione della plastica: POLIMERTECNIC, SABIC
Sedute dell'auditorium: FIGUERAS
Pavimenti: PRIALPAS
Illuminazione: IDEALUX, TALLERES ZAMORA
Pareti e rivestimenti: ATA AISLAMIENTOS TECNICOS AGROALIMENTARIOS






