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Viaggio ai confini del mondo di Putin

Dopo il successo della consulta per la nuova città di Skolkovo alle porte di Mosca, l'esperienza si ripete per Akademia City, che una volta ultimata ospiterà 325.000 abitanti.

Il giorno delle elezioni in Russia, il 4 Dicembre 2011, parto per Yekaterinburg, capitale delle regione degli Urali al confine tra Asia e Europa, con Alexy Muratov, critico e direttore del sistema di riviste di Architettura "Project Russia", e con Boris Bernaskoni, interessante giovane architetto russo. Boris, dopo aver stimolato e promosso la consulta di architettura per la nuova città dell'innovazione di Skolkovo alle porte di Mosca che riunisce molte star dell'architettura, propone di ripetere l'esperienza a Yekaterinburg con una consulta di giovani architetti per Akademia City, new town in costruzione che una volta ultimata ospiterà 325.000 abitanti.

Yekaterinburg appare come una città molto attiva, con un milione e duecentomila abitanti che si riversano sulle strade muovendosi sull'ordinata urbanistica stalinista degli anni '30: boulevard centrale con tram al centro sul quale affacciamo gli edifici istituzionali, e traffico bloccato visto il numero sempre crescente di automobili in circolazione. Gli edifici più belli del costruttuttivismo, che ha avuto qui una delle sue culle, sono coperti di cartelloni pubblicitari e mantenuti per niente bene. In compenso stanno nascendo nuove torri residenziali e i vecchi casermoni grigi si stanno celermente sostituendo con nuove facciate vetrate e multicolore.
In viaggio per Yekateninburg, capitale delle regione degli Urali al confine tra Asia e Europa
In viaggio per Yekateninburg, capitale delle regione degli Urali al confine tra Asia e Europa
Mentre sugli schermi delle tv scorre in diretta l'esito degli exit poll, non si sa se Russia Unita supererà il 50% dei voti, partiamo in macchina per Akademia City. Usciti dal centro, dopo un tratto di foresta, appare la new town. Il primo impatto visivo è cinematografico: simmetrica, colorata, imponente. Si capisce che è solo un pezzo di quanto sarà realizzato e mi spiegano che già ci vivono circa 30.000 persone. La densità è impressionante e gli edifici, per rispondere al grigiore sovietico e al modello replicante dei volumi che porterebbe disorientare, sono colorati per zone. Notiamo subito che qualcosa deve essere andato storto con la prova colore della zona blu, che usa un colore troppo acceso e quasi fluorescente ai limiti del fastidio visivo.
Usciti dal centro, dopo un tratto di foresta, appare Akademia City, dove già vivono circa 30.000 persone
Usciti dal centro, dopo un tratto di foresta, appare Akademia City, dove già vivono circa 30.000 persone
Il primo pensiero che mi viene in mente, vedendo sorgere dal nulla una città di 325.000 abitanti, è chiedere da dove arriva tutta la gente che la abiterà. Mi viene spiegato che è un intervento interamente privato, niente social housing, e che gli abitanti arrivano dalle zone fuori città, che il 30% è opzionato dall'esercito per dare casa ai veterani dell'esercito, e anche che molti da Yekaterinburg si stanno spostando ad Akademia city visto il comfort delle case e la grande sicurezza dell'insediamento.
Le facciate, uguali nella composizione, hanno molteplici e variegati accostamenti cromatici, che donano una certa allegria al tutto.
Gli edifici, per rispondere al grigiore sovietico e al modello replicante dei volumi che porterebbe disorientare, sono colorati per zone
Gli edifici, per rispondere al grigiore sovietico e al modello replicante dei volumi che porterebbe disorientare, sono colorati per zone
Arrivati nel centro, troviamo un grande spazio aperto con una scuola che funziona anche da centro civico e un enorme parco giochi per bambini; mi rendo conto del soporifero e caldo comfort che emanano i colori tenui dei palazzi circostanti che si appoggiano sul morbido manto di neve che copre la città per molti mesi dell'anno. È come se il bambino avesse avuto un album in bianco e nero da colorare con i pastelli. Le facciate, uguali nella composizione, hanno molteplici e variegati accostamenti cromatici, che donano una certa allegria al tutto.
In centro, un grande spiazzo con una scuola che funziona anche da centro civico e un parco giochi per bambini
In centro, un grande spiazzo con una scuola che funziona anche da centro civico e un parco giochi per bambini
Una visita guidata con i media locali ci fa scoprire il funzionamento "tecnologico della città", classificata tra le città a maggior efficenza energetica mondiale grazie a una smart grid energetica messa a punto assieme a multinazionali come siemens e basf. Si controllano in remoto tutte le performance energetiche delle singole case con la possibilità di prevedere guasti, intervenire in tempo reale, risparmiare energia. Anche per le facciate è stata coinvolta una realtà d'eccellenza mondiale come Arup. Pur dovendo mantenere prezzi di costruzione contenuti, siamo nell'avanguardia della sostenibilità "tecnologica" mondiale.
Per me, che sono di origine e cultura Italiana dove le città sono stratificate in secoli e decenni, è davvero difficile immaginare un intervento unitario che realizzi una città di 325.000 abitanti, e credo ci voglia un know how dirigista e centralizzato che solo i paesi con un passato socialista oggi posseggono.
Tutta la città è controllata da un sistema di telecamere direzionabili, e ogni punto è filmato da almeno tre punti di vista
Tutta la città è controllata da un sistema di telecamere direzionabili, e ogni punto è filmato da almeno tre punti di vista
Veniamo portati al centro di sicurezza e controllo. Tutta la città è controllata da un sistema di telecamere direzionabili che possono zoomaare fino a 10 cm, ed ogni punto è filmato da almeno tre punti di vista (di cui uno sempre sui tetti per evitare manomissioni). È impressionante. Su decine di schermi girano le immagini di macchine che passano, persone che camminano ed entrano nei negozi, bambini che giocano nei parchi, persone che suonano campanelli. Aspettiamo solo un interno di un appartamento, che non appare ma sono convinto che l'impiegato con le sue tastiere potrebbe comandare di vedere nell'intimità delle vite dei residenti e ha avuto ordine di non mostrarci appieno le potenzialità del "grande fratello" su scala urbana. Intanto la dimostrazione con le telecamere direzionabili punta due bambini del parco giochi e quello che era un occhio indiscreto ad un certo punto diventa un videogioco interattivo perchè da un microfono dell'operatore di fronte si diffonde in tutta la piazza una voce degli altoparlanti che mette sull'avviso di prudenza i due ragazzini che stavano giocando con dei modelli (finti?) di fucile. Questo sistema funziona anche quando si torna a casa la notte con i mezzi pubblici: il residente telefona al centro sicurezza e chiede di essere seguito tramite gli occhi elettronici dalla fermata in cui scende fino all'uscio di casa propria.
Prima di uscire ci spiegano come ad Akademia city la criminalità sia inferiore del 70% rispetto a Yekaterinburg. Questo servizio costa agli abitanti la modica cifra di 300 rubl al mese, circa 10 euro. Il modello di gated community qui si è esteso a un intera città, e mi assale il dubbio di capire se qui siamo controllati dentro il nostro spazio o se siamo controllati quando siamo fuori dal nostro spazio.
Un momento dei lavori della consulta
Un momento dei lavori della consulta
Dopo il giro panoramico arriva il momento fatidico della consulta. I dirigenti di Renova, l'operatore immobiliare, politici e architetti spiegano gli avanzamenti del progetto con gli architetti locali che propongono di inserire delle curve negli edifici e delle torri per arginare il rischio di monotonia.
Sono tuttavia consapevoli che dal masterplan iniziale di Valoide & Pistre, che presentava un interessante concetto di spazio pubblico e di mediazione di spazi tra la foresta e la città, si è passati al masterplan attuale che sembra indebolire il sistema naturale per lasciare spazio solo a superfici minerali di piazze e case, e punti di vista che non intralcino le telecamere.
Dal masterplan iniziale di Valoide & Pistre, che presentava un interessante concetto di spazio pubblico e di mediazione di spazi tra la foresta e la città, si è passati al masterplan attuale che sembra indebolire il sistema naturale per lasciare spazio a superfici minerali di piazze e case
Dal masterplan iniziale di Valoide & Pistre, che presentava un interessante concetto di spazio pubblico e di mediazione di spazi tra la foresta e la città, si è passati al masterplan attuale che sembra indebolire il sistema naturale per lasciare spazio a superfici minerali di piazze e case
Verso la fine del dibattito, Boris è invitato a presentare l'idea di consulta: presenta un modello di sostenibilità che non sia solo economico o tecnologico ma anche sociale e collettivo, propone di coinvolgere una selezione di giovani architetti di tutto il mondo per direzionale al meglio le scelte future ed eventualmente fare degli interventi "chirurgici" su quanto si sta realizzando. Noi lo sosteniamo riconoscendo il dato di fatto che l'Architettura, anche in questo caso, è il problema e la soluzione del problema stesso. Akademia city è un grande esperimento urbano contemporaneo e vale la pena sperimentare anche un processo di progettazione innovativo, e non ripercorrere modalità che hanno dimostrato di avere delle grandi falle, soprattutto nei grandi interventi dei quartieri prefabbricati Russi.

Avere l'opportunità di modificare le scelte in corsa con un team di giovani architetti di tutto il mondo appare una sfida molto interessante e per certi versi unica, che va oltre la ricerca di brand per "lavare" spregiudicate operazioni immobiliari ma cerca di sperimentare nuove modalità di progetto urbano. Sarà vero e possibile? Vedremo come si evolverà.

Dopo calorosi saluti ripartiamo. Mentre arriva la notizia che Russia Unita è definitivamente sotto il 50% dei voti, e si denunciano brogli in ogni dove, nonostante lo straniamento, sulla via dell'aeroporto quasi mi conforta vedere una riproduzione di un villaggio residenziale austriaco, un kitsch familiare più sicuro e conosciuto rispetto all'esperimento urbano di Akademia city, i cui colori tuttavia mi rimangono piacevolmente nella mente assieme a molti interrogativi. Dall'aereo seguo i canali artificiali per il trasporto delle materie prime e le tubazioni del gas che mi segnano la direzione verso l'Europa. Michele Brunello

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