Yekaterinburg appare come una città molto attiva, con un milione e duecentomila abitanti che si riversano sulle strade muovendosi sull'ordinata urbanistica stalinista degli anni '30: boulevard centrale con tram al centro sul quale affacciamo gli edifici istituzionali, e traffico bloccato visto il numero sempre crescente di automobili in circolazione. Gli edifici più belli del costruttuttivismo, che ha avuto qui una delle sue culle, sono coperti di cartelloni pubblicitari e mantenuti per niente bene. In compenso stanno nascendo nuove torri residenziali e i vecchi casermoni grigi si stanno celermente sostituendo con nuove facciate vetrate e multicolore.


Le facciate, uguali nella composizione, hanno molteplici e variegati accostamenti cromatici, che donano una certa allegria al tutto.


Per me, che sono di origine e cultura Italiana dove le città sono stratificate in secoli e decenni, è davvero difficile immaginare un intervento unitario che realizzi una città di 325.000 abitanti, e credo ci voglia un know how dirigista e centralizzato che solo i paesi con un passato socialista oggi posseggono.

Prima di uscire ci spiegano come ad Akademia city la criminalità sia inferiore del 70% rispetto a Yekaterinburg. Questo servizio costa agli abitanti la modica cifra di 300 rubl al mese, circa 10 euro. Il modello di gated community qui si è esteso a un intera città, e mi assale il dubbio di capire se qui siamo controllati dentro il nostro spazio o se siamo controllati quando siamo fuori dal nostro spazio.

Sono tuttavia consapevoli che dal masterplan iniziale di Valoide & Pistre, che presentava un interessante concetto di spazio pubblico e di mediazione di spazi tra la foresta e la città, si è passati al masterplan attuale che sembra indebolire il sistema naturale per lasciare spazio solo a superfici minerali di piazze e case, e punti di vista che non intralcino le telecamere.

Avere l'opportunità di modificare le scelte in corsa con un team di giovani architetti di tutto il mondo appare una sfida molto interessante e per certi versi unica, che va oltre la ricerca di brand per "lavare" spregiudicate operazioni immobiliari ma cerca di sperimentare nuove modalità di progetto urbano. Sarà vero e possibile? Vedremo come si evolverà.
Dopo calorosi saluti ripartiamo. Mentre arriva la notizia che Russia Unita è definitivamente sotto il 50% dei voti, e si denunciano brogli in ogni dove, nonostante lo straniamento, sulla via dell'aeroporto quasi mi conforta vedere una riproduzione di un villaggio residenziale austriaco, un kitsch familiare più sicuro e conosciuto rispetto all'esperimento urbano di Akademia city, i cui colori tuttavia mi rimangono piacevolmente nella mente assieme a molti interrogativi. Dall'aereo seguo i canali artificiali per il trasporto delle materie prime e le tubazioni del gas che mi segnano la direzione verso l'Europa. Michele Brunello