Please, not another bridge
Ho guardato con attenzione, resistendo alla saturazione quando si va verso e oltre le cento proposte. Per dare a tutti pari opportunità ho rifatto il percorso all'indietro, e piano piano ho sentito affiorare qualcosa di simile a un criterio che potesse farmi da guida nella sequenza. Ho pensato soprattutto a due temi. Il primo è che lo Stretto di Gibilterra (denominazione platealmente eurocentrica) non è solo uno spazio che separa l'Europa dall'Africa ma anche lo spazio di accesso a un luogo che per molti versi unisce Europa e Africa: il Mediterraneo. Mi piacciono quindi le proposte che tengono conto di questo e che introducono il tema del mare nostrum nel progetto, spostando in qualche modo l'asse della questione.
Il secondo tema è quello della continuità/discontinuità tra le due terre, sempre a partire da una specie di istintiva ostilità all'idea che si possa reagire a una call del genere progettando un ponte. Quindi isole, arcipelaghi mobili e galleggianti che permettono di completare il periplo interminabile del mare nostrum senza interrompere il flusso che attraversa lo stretto. Ancora di più mi piacciono i progetti immateriali, sospesi tra paesaggio e una strana idea di arte pubblica a scala planetaria, capaci di definire uno spazio senza modificarlo. Da qui le scelte di palloni, fili, colori, eventi doppi (sulle due coste) che hanno il pregio di unire significato e leggerezza.
Cartolina #18. [immagine in alto] L'idea della zattera abitata non è male, anche se la forma proposta pecca di eccesso di architettura e di un po' di pesantezza. Simpatizzo però con il programma. .


Lo Stretto di Gibilterra (denominazione platealmente eurocentrica) non è solo uno spazio che separa l'Europa dall'Africa ma anche lo spazio di accesso a un luogo che per molti versi unisce Europa e Africa: il Mediterraneo.







Il sistema che trasforma l'outdoor in uno spazio su misura
Una struttura totalmente configurabile, capace di integrarsi con il paesaggio naturale e di creare uno spazio protetto da sole, vento e pioggia. Esiste: si chiama CODE.