In Ruanda, il Butaro Hospital

In uno dei Paesi più poveri del mondo, un ospedale come punto d'incontro tra la comunità locale e il mondo delle organizzazioni umanitarie. Un'architettura come motore per l'economia della regione.

Questo articolo è stato pubblicato su Domus 949, luglio/agosto 2011

Essere architetti vuol dire esercitare un mestiere in grado di modellare il tessuto sociale in modo permanente. Come si può gestire questo potere per migliorare le condizioni di vita dei più poveri al mondo, delle persone non possono utilizzare i servizi di un progettista? Una risposta esemplare può essere data anche da uno studente del secondo anno di architettura, che non solo progetta un ospedale in uno dei paesi più bisognosi del pianeta, ma anche lo costruisce grazie all'aiuto della comunità locale e ai fondi di un'organizzazione umanitaria. E lo trasforma così in un modello di successo per altri futuri centri sanitari e in un motore per lo sviluppo regionale.

Tutto ciò sembra impossibile. Invece, è esattamente quello che è successo a Butaro, in Ruanda, con Michael Murphy, il quale si è laureato a Harvard sei mesi dopo che quest'ospedale è stato inaugurato dal Presidente della repubblica africana Paul Kagame. Un altro importante attore di questo processo è stato Paul Farmer, direttore di Partners In Health, che ha fondato quest'organizzazione nel 1987 quando, a sua volta, frequentava medicina a Harvard. Farmer gli ha offerto quest'incarico quando, per caso, Michael Murphy gli chiese chi fossero gli architetti coinvolti nella progettazione delle sue strutture. Fino al 2007, Farmer progettava lui stesso questi edifici per il semplice fatto che, nelle regioni in cui operava, non c'erano professionisti disponibili. Per affrontare questa sfida, Murphy ha costituito con altri studenti lo studio di progettazione no profit MASS. Fin dall'inizio, uno dei loro obiettivi è stato quello di usare l'architettura come motore per la crescita economica e per il miglioramento delle condizioni di vita nei paesi in via di sviluppo: sicuramente un programma piuttosto ambizioso per un gruppo di studenti alle prime armi.
Inaugurato lo scorso gennaio, l’ospedale opera nella provincia di Burera: un’area con 340.000 abitanti, totalmente priva di medici e strutture sanitarie fino all’arrivo, nel 2007, dell’organizzazione umanitaria Partners In Health.
Inaugurato lo scorso gennaio, l’ospedale opera nella provincia di Burera: un’area con 340.000 abitanti, totalmente priva di medici e strutture sanitarie fino all’arrivo, nel 2007, dell’organizzazione umanitaria Partners In Health.
Situato in cima a una ripida collina, lungo le vallate di Butaro che si estendono a nord fino al confine con l'Uganda, l'ospedale occupa un'area usata in precedenza da una base militare bonificata dai materiali bellici. Come idea progettuale, MASS ha voluto fare in modo che tutti i 140 posti letto guardassero verso l'esterno, così che i pazienti potessero beneficiare della fantastica posizione geografica e dell'incredibile paesaggio circostante. L'ospedale è costituito da un pronto soccorso, due sale operatorie, un reparto di medicina interna, maternità, una clinica pediatrica per neonati e uno di terapia intensiva. Ogni sezione occupa un edificio separato ed è collegata al resto della struttura da passaggi e loggiati aperti, in modo da minimizzare la diffusione delle infezioni che provengono dagli spazi comuni e dai corridoi usati da pazienti infetti e no. Per ridurre ulteriormente il rischio infettivo e i costi energetici, MASS ha deciso di omettere, quasi ovunque, l'aria condizionata. Il risultato è un complesso allargato, costituito da singoli edifici connessi tra loro da porticati e corti che lo rendono simile a un piccolo villaggio.
L’edificio è parzialmente rivestito con pietra vulcanica reperita sul luogo.
L’edificio è parzialmente rivestito con pietra vulcanica reperita sul luogo.
Questo centro sanitario ha più l'atmosfera di un resort che quella di una struttura ospedaliera, anonima e isolata. Un vincolo importante, da un punto di vista progettuale, è stata la mancanza, in questa regione, di manodopera specializzata e di materiali edilizi. Questa limitazione, però, è stata intelligentemente trasformata in un vantaggio: MASS, infatti, ha impiegato manodopera a basso costo, facilmente reperibile a causa dell'alta disoccupazione, trasformando il processo costruttivo in un'opportunità formativa per la popolazione locale. Gli scalpellini sono stati addestrati in cantiere per costruire i muri quasi a secco, fatti di pietra lavica locale, mentre i falegnami hanno imparato a produrre tutti i telai delle porte e delle finestre usando legno del luogo.
Per ridurre ulteriormente il rischio infettivo e i costi energetici, MASS ha deciso di omettere, quasi ovunque, l’aria condizionata
Il cantiere ha coinvolto 3.898 abitanti che hanno così ricevuto una formazione manuale, migliorando in modo permanente la propria preparazione.
Il cantiere ha coinvolto 3.898 abitanti che hanno così ricevuto una formazione manuale, migliorando in modo permanente la propria preparazione.
Le fondazioni sono state scavate grazie all'aiuto di 3.500 persone organizzate in tre turni giornalieri. In tutto, più di 3.800 abitanti hanno ricevuto una formazione durante la costruzione, contribuendo così a migliorare in modo permanente il livello d'istruzione della regione. Alcuni degli scalpellini, grazie alla professionalità acquisita, sono ora molto richiesti anche in altre zone del Ruanda. I medici del centro sanitario, inoltre, formeranno 1.500 paramedici per il sistema di assistenza medica delle zone rurali, in modo da allargare, in futuro, l'influenza dell'ospedale oltre i confini della sua localizzazione e divulgare una conoscenza di base, evitando la diffusione delle malattie prima che siano necessarie le cure. Oltre ad aver creato posti di lavoro e generato investimenti nella comunità locale, questo edificio si radica profondamente nella società stessa che usufruirà dei suoi servizi. Nonostante l'introduzione di numerose soluzioni tecniche per renderlo ecologico e socialmente sostenibile, il suo costo è stato più basso di un terzo rispetto a esempi simili. Forse, non si dovrebbe dare un compito così proibitivo a degli studenti di architettura del secondo anno, ma il grande successo di questo centro sanitario è, in gran parte, dovuto al design radicale e coraggioso di un team che non ha scopiazzato soluzioni standard, già reiterate. Quest'ospedale stabilisce nuovi parametri su come grandi organizzazioni umanitarie, quali Partners In Health, possano erogare benefici addizionali attraverso un progetto architettonico basato su un design intelligente e un approccio olistico. Andres Lepik, Storico dell'arte e curatore
Il progetto si articola in una serie di padiglioni organizzati attorno a un giardino: le camere di degenza e i posti letto si affacciano tutti sul paesaggio circostante.
Il progetto si articola in una serie di padiglioni organizzati attorno a un giardino: le camere di degenza e i posti letto si affacciano tutti sul paesaggio circostante.
Design Architects
MASS Design Group
Project Team
Michael Murphy, Alan Ricks, Sierra Bainbridge, Marika Clark, Ryan Leidner, Garret Gantner, Cody Birkey, Ebbe Strathairn, Maura Rockcastle, Dave Saladik, Alda Ly, Robert Harris, Commode Dushimimana, Nicolas Rutikanga
Structural engineering
ICON
Construction supervision
PIH/IMB, Bruce Nizeye, Felix Ndagijimana
Sewage plant engineering
EcoProtection
Landscape design
Sierra Bainbridge, Maura Rockcastle
Client
Rwandan Ministry of Health, Partners In Health / Inshuti Mu Buzima
Built area
6,040 m2
Cost
$4.4 Million
Un importante attore del processo di progettazione è stato Paul Farmer, direttore di Partners In Health, che ha fondato quest'organizzazione nel 1987 quando, a sua volta, frequentava medicina a Harvard.
Un importante attore del processo di progettazione è stato Paul Farmer, direttore di Partners In Health, che ha fondato quest'organizzazione nel 1987 quando, a sua volta, frequentava medicina a Harvard.
L'ospedale è costituito da un pronto soccorso, due sale operatorie, un reparto di medicina interna, maternità, una clinica pediatrica per neonati e uno di terapia intensiva.
L'ospedale è costituito da un pronto soccorso, due sale operatorie, un reparto di medicina interna, maternità, una clinica pediatrica per neonati e uno di terapia intensiva.
Per realizzare l'ospedale, MASS ha impiegato manodopera a basso costo, facilmente reperibile a causa dell'alta disoccupazione, trasformando il processo costruttivo in un'opportunità formativa per più di 3.800 abitanti.
Per realizzare l'ospedale, MASS ha impiegato manodopera a basso costo, facilmente reperibile a causa dell'alta disoccupazione, trasformando il processo costruttivo in un'opportunità formativa per più di 3.800 abitanti.
Questo centro sanitario ha più l'atmosfera di un resort che quella di una struttura ospedaliera, anonima e isolata.
Questo centro sanitario ha più l'atmosfera di un resort che quella di una struttura ospedaliera, anonima e isolata.
I medici del centro sanitario formeranno 1.500 paramedici per il sistema di assistenza medica delle zone rurali.
I medici del centro sanitario formeranno 1.500 paramedici per il sistema di assistenza medica delle zone rurali.
L'ospedale si trova in cima a una collina, lungo le vallate di Butaro che si estendono a nord fino al confine con l'Uganda, e occupa un'area usata in precedenza da una base militare.
L'ospedale si trova in cima a una collina, lungo le vallate di Butaro che si estendono a nord fino al confine con l'Uganda, e occupa un'area usata in precedenza da una base militare.
Per ridurre il rischio infettivo e i costi energetici, MASS ha deciso di omettere, quasi ovunque, l'aria condizionata.
Per ridurre il rischio infettivo e i costi energetici, MASS ha deciso di omettere, quasi ovunque, l'aria condizionata.

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